Ieri altri due morti sul lavoro. E due feriti gravi
Lavoro Nel giorno in cui a Vercelli si ricordano le cinque vittime della strage di Brandizzo in Italia si registrano altre morti, nel bellunese e in provincia di Bari
Lavoro Nel giorno in cui a Vercelli si ricordano le cinque vittime della strage di Brandizzo in Italia si registrano altre morti, nel bellunese e in provincia di Bari
Nel giorno in cui a Vercelli si ricordano le cinque vittime della strage di Brandizzo in Italia si registrano altre morti sul lavoro.
Il primo è un imprenditore di 46 anni, deceduto per le gravi ferite riportate dopo essere stato travolto dal cestello staccatosi dall’autogru con la quale stava effettuando dei lavori in un terreno di proprietà a Corato, in provincia di Bari. Quando il personale del 118 ha raggiunto il luogo dell’incidente, l’uomo era già morto. La procura di Trani, che coordina gli accertamenti investigativi, ha aperto un fascicolo di inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo. Sotto sequestro sono finiti il mezzo meccanico e il cestello su cui saranno svolte verifiche di natura tecnica. Il sindaco di Corato, Corrado Debenedittis, ha lanciato l’allarme: «Bisogna investire in sicurezza, aumentare i controlli, effettuare verifiche su impianti e attrezzi perché incidenti che sembrano fortuiti, rimandano al fatto che si dovrebbe fare più attenzione per avere garanzie e certezze sui luogo di lavoro».
La seconda vittima è un operaio di 57 anni che lavorava per la ditta che si occupa della funivia che porta al rifugio Padon, a quota 2.407 metri nel territorio di Rocca Pietore, in provincia di Belluno. L’uomo è morto durante alcuni lavori di manutenzione. Il cinquantasettenne era con un collega sul pilone quando è rimasto impigliato nel sistema fune-carrucola, rimanendo schiacciato. Il gruppo consiliare regionale veneto del Pd esprime cordoglio per «un altro lutto di una scia di sangue ancora tragicamente troppo lunga».
Secondo i dati Inail aggiornati al 30 giugno sono 43 le denunce di infortunio mortale dall’inizio dell’anno nel solo Veneto. «Si tratta di un tema su cui la politica si applica ad intermittenza soprattutto quando si verificano gli infortuni più gravi ma che invece ha bisogno di una attenzione costante e incessante rivolta a garantire la piena applicazione di tutti gli ormai numerosi protocolli che sono stati stipulati – proseguono i dem – Torniamo a chiedere l’attivazione di una commissione consiliare speciale che approfondisca tutti i temi della sicurezza». Dal Pd sottolineano «il tema della prevenzione e della formazione, che vanno assicurate nelle imprese di ogni dimensione. C’è il tema dei controlli che vanno sviluppati in modo capillare sull’intero territorio integrando adeguatamente gli organici Spisal. Dobbiamo respingere l’idea che gli infortuni sul lavoro siano una sorta effetto collaterale dello sviluppo. Non vogliamo un modello di sviluppo che continui ad inghiottire vite umane. La sostenibilità, di cui il paese e il Veneto si sono presi l’impegno di assicurare da dopo la pandemia mondiale parte anche da qui».
Ci sono stati anche due feriti gravi. Un in un salumificio di Felino, in provincia di Parma, dove un operaio è rimasto gravemente ferito. L’altro nel torinese: un lavoratore di 22 anni è rimasto schiacciato da uno scaffale.
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