Cultura

Identità perdute nel rimosso di una generazione

Identità perdute nel rimosso di una generazione

Oggi a Orani la presentazione del volume di Chiara Ingrao «Migrante per sempre», edito da Baldini Castoldi

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 5 settembre 2020

Nanna, mamà e Lia sono donne libere, ognuna a modo suo. Votando comunista, rivendicandosi una senza-dio e lottando per la terra; vestendo camicie a fiori e rifiutando di essere la vedova bianca di un emigrato in Germania; decidendo di vivere per sé, di trovare la felicità davanti al jukebox proibito, sui libri, su una bicicletta, strappando a dio il suo Piero.

Migrante per sempre di Chiara Ingrao (Baldini+Castoldi, pp. 416, euro 20) è una storia di donne in un mondo di uomini assenti, defilati. È la storia d’Italia dagli anni Sessanta a oggi, quella delle lotte dei braccianti, delle migrazioni verso il nord Europa, della vita devastata dai ritmi e l’alienazione della fabbrica e da una comunione di spazi piccoli che niente ha a che vedere con la condivisione giù, al paese, del referendum sul divorzio e dei manicomi, dell’arrivo dei migranti «a casa nostra».

Ingrao, con una penna che è pennello, dipinge paesaggi (la Sicilia, la Germania, la periferia romana) come dipinge le relazioni e i sentimenti, rendendoli vivi, palpabili. I luoghi, carichi dei loro odori e sapori, sono lo specchio degli avvenimenti raccontati, descritti con un’attenzione tale da ridare indietro, perentori, gli stati d’animo. Un grande affresco con al centro una protagonista: la ricerca dell’identità che non sia un’etichetta apposta da altri (la svergognata, la gastarbeiter, la terrunzella), bensì la definizione vera di sé, quella che permette di poggiare finalmente la valigia.

Tra le pagine il parallelo tra la vita di Lia e quella dei migranti in Italia è concreto, è la vita dell’amica peruviana Rosario, testimonianza di un passato che fu e che oggi si teme: la rimozione collettiva di una sofferenza attaccata alla pelle, di sudore e fatica, di un paese nuovo che non ti vuole, per il quale sarai sempre straniero.

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SCHEDA. Il programma del festival di Orani in cui oggi verrà presentato il libro 

Si è aperta ieri a Orani la seconda edizione di del Festival di critica, poesia, scienza e multicultura «Quando tutte le donne del mondo», ideato e diretto da Bastiana Madau che anche in questo difficile anno non si è arresa e si affida, per il nome della iniziativa, a un fulgido libro di Simone de Beauvoir. Dopo la chef Pina Siotto, oggi è la volta di Chiara Ingrao che in dialogo con Manuela Arca presenterà «Migrante per sempre». Il 18, al Parco del Museo Nivola, appuntamento con le poesie di Donatella Cheri, accompagnata dalle letture di Valentina Loche. Il 19 e il 20 sarà Su Postu (piazza Mazzini) a ospitare rispettivamente Adania Shibli e Monica Ruocco e infine la scrittrice oristanese Savina Dolores Massa che presenterà il suo ultimo romanzo «Lampadari a gocce» edito dal Maestrale di Nuoro che ne parlerà con Annamaria Capraro.

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