Economia

I sindacati: «Confronto serrato, ma poche risorse»

I sindacati: «Confronto serrato, ma poche risorse»Il tavolo governo-sindacati a palazzo Chigi – Foto LaPresse

Dialogo Sociale Via a 4 tavoli per poi tornare a palazzo Chigi. Trovati 5,4 miliardi per il rinnovo degli statali. Cgil-Cisl-Uil soddisfatte per la disponibilità di Conte Ma i 2,5 miliardi per il cuneo sono «insufficienti»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 8 ottobre 2019

Il dialogo è positivo e va avanti, ma le risorse stanziate finora sono «insufficienti». Il secondo incontro governo-sindacati in preparazione della manovra va in scena nell’inedita Biblioteca Chigiana al quarto piano, anche perché le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil sono ridotte all’osso e la vecchia Sala Verde risulterebbe troppo grande. Il cambio di stanza voluto da Giuseppe Conte non si tramuta in grandi concessioni ai sindacati. Il governo rimane abbottonato sui numeri – limitandosi a confermare quelli contenuti nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) – ma concede quatto tavoli tematici con quello sul cuneo fiscale come vero architrave della manovra: qui si discuteranno le modalità di erogazione ai lavoratori figlia della riduzione delle tasse sul lavoro. Gli altri tre sono su pensioni, Sud e rinnovo dei contratti pubblici.

L’OBIETTIVO È QUELLO DI CHIUDERLI entro la presentazione della manovra – previsto entro fine mese – con un nuovo e conclusivo incontro a palazzo Chigi per tirare le fila sui vari temi e avere finalmente una legge di Bilancio, se non concordata completamente, quanto meno discussa approfonditamente con i sindacati confederali.

Ecco allora che il tema più caldo è certamente quello del cuneo fiscale, strumento per aumentare i salari dei lavoratori. Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – che nei loro interventi si sono limitati a delineare gli scenari macroeconomici su cui poggerà la legge di bilancio – hanno confermato a Cgil, Cisl e Uil che i 2,5 miliardi previsti non sono aumentabili e che l’idea del governo per il 2019 è erogare il bonus da luglio, per ridurne la spesa e aumentarne l’incidenza sugli ultimi sei mesi dell’anno. Da parte loro i sindacati hanno stimato come «insufficiente» la cifra e hanno proposto di estendere l’aumento anche ai pensionati – Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp hanno ribadito l’idea di scendere in piazza a novembre contro un governo che «non fa niente per i pensionati», Ivan Pedretti dixit – tramite la rivalutazioni degli assegni a partire dallo stesso mese. Sempre sul capitolo pensioni i sindacati non vogliono rottamare Quota 100 ma chiedono una modifica reale della riforma Fornero – che, a legislazione vigente, tornerà tutta da fine 2021 – chiedendo la pensione di garanzia per giovani e precari e riconoscimento del lavoro di cura per le donne.

LA NOVITÀ PRINCIPALE dell’incontro di ieri pomeriggio è arrivata sui rinnovi dei contratti dei 3 milioni di dipendenti pubblici. Contrariamente a quanto emergeva dal Nadef, il governo ha sostenuto che nel triennio ci sarà una posta di liblancio di 5,4 miliardi. La soddisfazione della Cisl – che aveva stimano in soli 1,5 miliardi i soldi a bilancio – è stata aumentata dal fatto che già in serata si è tenuto un tavolo per delineare come utilizzare i soldi e far partire le trattative.

«L’incontro è sicuramente un passo nella direzione giusta – ha commentato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini –, adesso bisogna che ci siano anche le risposte concrete. Sul piano del metodo si avvia un confronto serrato, sono tutti incontri da fare prima che vengano prese le decisioni sulla legge di stabilità. Si è avviato un confronto vero per verificare cosa affrontare», ha specificato. A proposito del taglio del cuneo fiscale, «noi lo vogliamo, ma le cifre messe sul tavolo ancora non sono sufficienti, vanno aumentate. Numeri non ne diamo, ma vogliamo raggiungere risultati concreti».

«Da oggi è ufficialmente iniziato il confronto sulla manovra: abbiamo precisato che il tavolo di confronto è questo, perché ogni giorno sui giornali e nelle dichiarazioni tv tanti parlando della finanziaria, dicono se va bene o meno il cuneo o quota 100. Ci vuole – sottolinea – chiarezza e rispetto per le trattative e il confronto che stiamo facendo qui a palazzo Chigi».

«I soldi destinati alla riduzione del cuneo fiscale ci sembrano pochi». Lo ha detto, uscendo dall’incontro sulla manovra con il governo, il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo. Secondo il leader sindacale, inoltre, «bisogna fare una verifica sui quelli che servono ai rinnovi dei contratti pubblici e bisogna fare in modo che ci sia una riduzione delle tasse o – ha suggerito – una rivalutazione delle pensioni in atto. Serve anche mettere in piedi la legge sulla non autosufficienza».

PARALLELAMENTE AI TAVOLI col governo, domani mattina i sindacati terranno a Milano l’assemblea nazionale dei delegati di Cgil, Cisl e Uil dal titolo «Dalle parole ai fatti». Diecimila lavoratori riempiranno il Forum di Assago per discutere di lavoro, ambiente, giovani, fisco e pensioni. Un’iniziativa che dà seguito al percorso iniziato lo scorso gennaio con la definizione della piattaforma unitaria «Le priorità di Cgil, Cisl e Uil per il futuro del Paese».

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