I precari occupano il Cnr a Roma e Palermo: «Finanziate la ricerca»
Mobilitate scuole e università I precari del Cnr hanno occupato le sedi di Roma e Palermo. Protestano contro i fondi irrisori stanziati dalla legge di bilancio per le nuove assunzioni e le stabilizzazioni. Nel giorno del «riscatto dell’università pubblica» assemblee in 13 atenei cortei in 50 città contro l'alternanza scuola-lavoro
Mobilitate scuole e università I precari del Cnr hanno occupato le sedi di Roma e Palermo. Protestano contro i fondi irrisori stanziati dalla legge di bilancio per le nuove assunzioni e le stabilizzazioni. Nel giorno del «riscatto dell’università pubblica» assemblee in 13 atenei cortei in 50 città contro l'alternanza scuola-lavoro
I precari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) hanno occupato le sedi di Roma e Palermo. Protestano contro i fondi irrisori stanziati presenti nella legge di bilancio per le nuove assunzioni e le stabilizzazioni. Dal 2019 lo stanziamento sarà di 90 milioni euro (76,5 per le università, 13,5 per gli enti di ricerca vigilati dal Ministero della ricerca). Sono al momento previste 1.304 assunzioni tra i ricercatori universitari e 307 negli enti di ricerca.
NUMERI INADEGUATI per le esigenze di un sistema al collasso per 1,5 miliardi di tagli complessivi avvenuti nell’ultimo decennio. Solo nel Cnr, l’ente di ricerca più grande, sono quasi 3 mila i ricercatori e il personale precario . Il Cnr non garantisce la proroga di precari «in scadenza» alla fine dell’anno, per non parlare degli assegni di ricerca che non saranno rinnovati. Va ricordato che il decreto Madia prevede 50 mila stabilizzazione dal primo gennaio 2018. I precari del Cnr, alcuni dei quali sono in questa condizione da 10 o 20 anni, rischiano di non rientrare in questo pacchetto. «È una situazione inaccettabile, siamo professionisti che hanno diritto a un contratto a tempo indeterminato – sostengono i «Precari Uniti Cnr» – Nella legge di bilancio devono essere previste le risorse necessarie per stabilizzare tutto il personale».
I PRECARI degli enti di ricerca Indire, il Cnr di Pisa, l’Inaf, l’Ispra e il Crea hanno manifestato ieri anche a Firenze dove è stato organizzato il flash mob e hanno denunciato il «male» della ricerca pubblica: «avere permesso – dicono – la cronicizzazione dello stato di precariato come se quest’ultimo rappresentasse la normalità, senza garantire un’immissione in ruolo di personale e senza che si attuasse una programmazione del reclutamento». Per la Flc-Cgil – che partecipa alla mobilitazione insieme alla Fir Cisl – il governo «dimentica i ricercatori e tutte le altre figure professionali indispensabili per la ricerca: tecnologi, tecnici e amministrativi. I finanziamenti andrebbero decuplicati». Al Senato il Pd e Sinistra italiana hanno presentato alcuni emendamenti alla manovra per stabilizzare i precari.
DOPO avere inviato una lettera al presidente della Repubblica Mattarella oggi i precari del Cnr manifesteranno con gli studenti a Roma (il corteo parte alle 9 da Piramide). Sarà il giorno del «riscatto dell’università pubblica». Si svolgeranno assemblee in 13 atenei da Torino a Messina. La richiesta è rifinanziare l’istruzione perché il «sentiero stretto» della manovra non lo prevede. I collettivi e gli studenti medi (Rete studenti, Uds) e universitari (Udu, Rete della Conoscenza, Link) hanno annunciato cinquanta cortei in altrettante città contro l’«alternanza scuola-lavoro».
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