I popolari alla giostra dei sottosegretari, domani le nomine
La nomina dei sottosegretari verrà formalizzata nel cdm di domani. Ma qui Renzi non corre rischi. Solo le classiche pene di chi è sottoposto a pressioni di ogni genere e […]
La nomina dei sottosegretari verrà formalizzata nel cdm di domani. Ma qui Renzi non corre rischi. Solo le classiche pene di chi è sottoposto a pressioni di ogni genere e […]
La nomina dei sottosegretari verrà formalizzata nel cdm di domani. Ma qui Renzi non corre rischi. Solo le classiche pene di chi è sottoposto a pressioni di ogni genere e non ha posti a sufficienza per sfamare nemmeno la metà dei questuanti. Il premier vorrebbe limitare il mucchio di viceministri e sottosegretari a 46. Dovrà piegarsi a molte riconferme e in più dovrà adoperare quei posti per risarcire i popolari rimasti senza un ministero. Ci sarà quindi poco da spartire.
La delega ai servizi, una delle più ambite, resterà quasi certamente a Marco Minniti, che nel campo è ormai una potenza. Solo col suo consenso potrebbe verificarsi il cambio della guardia, o una sorta di diarchia, con il renziano doc Luca Lotti. Altra postazione ambitissima la delega all’editoria. Difficile insidiare Giovanni Legnini ma ambisce a quel posto, o a uno affine, anche l’attuale vicepresidente del senato Valeria Fedeli. Il sofferto voto a favore del governo da parte di Civati potrebbe fruttare un sottosegretariato, all’Ambiente, di un’altra dissidente abituale: Laura Puppato. Molto ambita anche la delega alle Pari opportunità, che potrebbe finire a una cattolica come Patrizia Toia o Silvia Costa o anche a due senatrici Pd: Cirinnà e Fattorini.
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