Caro Babbo Natale, Caro Gesù Bambino, Caro Extraterrestre,

scrivo a tutti e tre nel caso uno di voi esistesse. Mi esprimerò in modo diretto, così facciamo prima a capirci. Quaggiù ormai è un disastro e avremmo veramente bisogno di aiuto. Il denaro vince su tutto, la finanza è padrona, i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più sfanchiulati, ogni giorno muoiono tre persone solo perché vanno a lavorare, guerre di qui e guerre di là, gli Stati potenti fanno soldi vendendo una valanga di armi, chi osa protestare è incarcerato o ucciso, molti parlamenti e governi si sono trasformati in consigli di amministrazione, da due anni andiamo in giro con la faccia coperta perché quelli che incontri potrebbero essere portatori di virus, di conseguenza non sappiamo più che cos’è un rossetto e neanche un bacio con uno sconosciuto, c’è chi si offende se ti definisci donna perché si dovrebbe parlare, secondo loro, solo di portator di vagina, gli uomini continuano a picchiare e ammazzare le mogli o le ex perché così gli sembra di essere forti, costruiamo muri e barriere di filo spinato perché fa troppa fatica aiutare quelli che stanno peggio di noi, e per farglielo capire meglio li picchiamo così imparano a voler emigrare, i ghiacci delle calotte si stanno sciogliendo e se andiamo avanti così fra qualche anno il mare arriverà a Milano così lì voglio proprio vedere dove li metteranno i romagnoli e gli emiliani.

Ma la goccia che mi ha fatto dire «Proviamo a scrivere a quei tre» è che corre notizia che Letizia Moratti potrebbe diventare la nuova presidenta della Repubblica. Una tale eventualità ha così scosso alcune mie amiche che stanno pensando di produrre magliette con scritto sul petto «La Moratti No» perché sarà pure una donna, ma già l’abbiamo avuta come sindaca, ministra dell’istruzione e ora assessora al Welfare della regione Lombardia e direi che ci basta.
La presente non è per chiedervi un intervento diretto. Non credo ai miracoli, alle bacchette magiche e tanto meno alla personalità forte che da sola risolve ogni cosa. So benissimo che queste rogne dobbiamo combatterle noi dal di dentro, un po’ come un corpo malato che per guarire deve attivare i suoi anticorpi. Noi gli anticorpi li abbiamo, e sono pure forzuti, ma al momento fanno molta fatica a farsi ascoltare e poi non si coordinano e voi capite che se non ci si unisce si è finiti in partenza. Confliggi di qui, protesti di là, ma non penetri mai la massa amorfa e di gomma.

Sebbene non creda in voi come problem solver del mondo, potreste fare qualche azione dimostrativa. Che so, far diventare Salvini afono da qui alle prossime elezioni, regalare a Renzi una villa a Dubai così si trasferisce lì definitivamente, sovrapporre a Giorgia la bocca della verità in modo che ogni volta che dice Patriota le viene fuori la parola Fasciota. Ma la cosa che mi piacerebbe di più sarebbe una banda di hacker che sveli e diffonda, anche tramite i Ferragnez và, tutte, ma proprio tutte le cattive intenzioni e i veri interessi che stanno dietro alle parole di legno, espressione trasmutata dal francese langue de bois che indica il parlare pomposo e vago per nascondere le intenzione reali. E poi servirebbe un vaccino di massa, tipo un collirio. Qualche goccia nell’occhio e paff, all’improvviso tutti vedono ciò che non si vuole vedere o si vuole nascondere, intrighi, giochetti, malaffare, interessi incrociati. Lo so, è un desiderio infantile, ce la dovremo cavare da soli e senza collirio della verità. Però ve lo dico, qui siamo alla frutta, e neanche tanto fresca. Quasi quasi emigro in Cile. Viva Boric.

mariangela.mianiti@gmail.com