Visioni

I love my radio, la prima volta insieme delle emittenti

I love my radio, la prima volta insieme delle emittenti

Eventi Rai e network privati uniscono le forze in un progetto che prefigura nuovi scenari nel mondo della musica

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 14 maggio 2020

In tempi di Covid-19, la vecchia radio alza la voce. In senso letterale. Secondo i dati dell’istituto di ricerca Gfk Eurisco, l’ascolto medio è balzato – in una platea media che si aggira intorno ai 45 milioni di italiani (dati 2019), anche durante il lockdown e l’inesauribile flusso di news tv e web sulla pandemia, più su del 33,5% E se le previsioni erano buone, non lo si pensava in questa proporzione. Ha vinto un’inevitabile voglia di leggerezza in un mondo che si scopriva fragile, e che ha spinto il pubblico a sintonizzarsi in modulazione di frequenza ma non solo, visto che la fruizione si estende su un numero sempre crescente di device: non solo dispositivi tradizionali, ma anche Dab, smartphone, tv, compiuter, smart speaker e tablet.
Una crescita esponenziale che ha portato i responsabili dei network privati nazionali – e anche radiorai, a ragionare su scenari futuri. Così, complice un’estate che si prevede avara se non priva di novità discografiche vista la situazione di stallo provocate dalle chiusure di sale registrazioni, dell’impossibilità di misurarsi con gli eventi dal vivo, le radio private e pubbliche hanno messo in piedi una sorta di format musicale chiamato I love my radio, per eleggere il 45 giri (tra i 45 selezionati tra i più trasmessi in radio ogni anno) – idea di per sé non originalissima – e proprio per questo affiancata dalla reintepretazione di alcune di queste canzoni da parte di nove superstar della musica italiana.

COSÌ, tutte insieme appassionatamente – dopo essersi nel tempo spesso e volentieri fatte la guerra – ecco riunirsi per la prima volta RTL 102.5, RDS 100% Grandi Successi, Radio Deejay, Radio Italia solomusicaitaliana, Radio 105, Radio Kiss Kiss, Virgin Radio, Rai Radio 2, Radio 24, R101, Radio Subasio, m2o, Radio Capital, Radio Monte Carlo, Radiofreccia, Radio Norba, Radio Zeta.
Dal 18 maggio fino al 31 luglio i brani potranno essere votati su ilovemyradio.it e da cui si potrà accedere da tutti i siti delle radio coinvolte. All’incontro di presentazione del progetto in piattaforma stream – coordinato da Gerry Scotti hanno partecipato insieme ai direttori dei vari network coinvolti nell’iniziativa Elisa, Biagio Antonacci e Tiziano Ferro in rappresentanza degli altri sei colleghi cooptati nell’iniziativa: Eros Ramazzotti, Jovanotti, J-Ax, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Marco Mengoni. Cover che saranno a loro volta passate da tutte le radio, una per settimana per diventare poi, il prossimo autunno, una compilation e un concerto in diretta multipiattaforma in radio, tv e streaming

UN’IDEA che sembra una sorta di atto esplorativo per ulteriori forme di collaborazione in vista di possibili e suggestivi scenari futuri. Perché con le major ferme così come gli artisti – complice un mondo discografico già in profonda crisi prima della pandemia e che ora rischia di essere spazzato via da mesi incerti e bilanci in profondo rosso, le radio potrebbero conquistare uno spazio importante. Una centralità che sembrava essere andata perduta nei decenni passati. Un’unione che diventa doppiamente importante in vista anche dei riflessi pubblicitari, ovviamente in caduta libera in questi mesi, ma che recuperando quote di mercato potrebbe farsi nuovamente interessanti.

LE 45 CANZONI scelte, selezionate dai direttori artistici delle emittenti radiofoniche promotrici del progetto, partono da Sabato Pomeriggio di Claudio Baglioni (1975) e arrivano fino a Soldi di Mahmood (2019). In mezzo la storia della musica italiana in bilico fra nazional popolare spinto e perle d’autore: da Margherita di Riccardo Cocciante (1976) a Ti Amo di Umberto Tozzi (1977); da Albachiara di Vasco Rossi (1978) a Non sono una signora di Loredana Bertè (1982), passando per La donna cannone di Francesco De Gregori (1983), Caruso di Lucio Dalla (1986), Senza una donna di Zucchero (1987), La solitudine di Laura Pausini (1993).

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