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I furbetti del redditino

I furbetti  del  redditino

Il colonnino infame ...E intanto il percettore si deve sentir dire «divanista» dal senatore Salvini...

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 11 settembre 2021

Era del tutto simile a quella di Paperon de Paperoni con dentro il Primo Cent, la teca di cristallo che l’allora vicepremier Giggino Di Maio scoprì a favore di telecamere per mostrare al popolo la scintillante Card Numero Uno del reddito di cittadinanza; ed era del tutto simile a quello da dove Mussolini decretò l’inizio della Guerra, il balcone da dove Di Maio decretò la fine della Povertà. Dicono poi che Giggino avesse in serbo altre favolose Card: una per la fine della Sfiga, una contro il Maltempo, una contro la Vecchiaia, e ancora: contro l’Impotenza, le Malelingue, le Zanzare… ma non ha fatto in tempo a metterle sotto teca che adesso superMario se ne esce che la Card ha fallito e il Reddito va cambiato. E vabbè, ma come? e con quali conseguenze per tanti furbetti e scrocconi già quotidianamente sotto attacco della destra di lotta e di governo?

Intanto assistiamo al paradosso del disoccupato che deve sentirsi dare del divanista di stato da un poltronista matricolato come Matteo Salvini… e ancor più paradossale il leitmotiv della capataz dei Fratellifasci d’Italia che un giorno sì e l’altro pure, equipara il reddito di cittadinanza al metadone di stato. A rigor di logica allora, Giorgia Meloni starebbe equiparando il posto fisso all’eroina, il part-time alla morfina, lo straordinario alla rota, i navigator ai pusher e le morti sul lavoro alle overdosi… parallelismi che se tanto mi dà tanto porterebbe una proibizionista scatenata come lei a invocare per chi lavora la disintossicazione coatta se non direttamente il carcere. Sia come sia, a dar manforte a quei due mal-destri ci si mette ora pure Confindustria. A sentir loro infatti, essendo il Reddito maledettamente alto e gli stipendi giustamente bassi, l’offerta di lavoro non incontrerebbe la sua domanda manco se le chiudi tutte e due in uno stanzino 2 metri per 2. Dunque, secondo gli imprenditori, è per questo che mancherebbero idraulici, elettricisti, cuochi, camerieri, giardinieri, maggiordomi, autisti, cicisbei… col serio pericolo che tanti ricchi industriali rischiano di doversi spilare i cessi, cambiare le lampadine, cucinarsi, servirsi a tavola, prepararsi il tè, guidare fuoriserie e intrattenere consorti… tutto da soli! Consorti a loro volta con un diavolo per capello a causa della carenza di parrucchieri, istruttori di sci, maestri di tennis, insegnanti di yoga, arbitri di burraco, massaggiatori, bagnini e -quando troppo racchie- gigolò.

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