I furbetti del redditino
Il colonnino infame ...E intanto il percettore si deve sentir dire «divanista» dal senatore Salvini...
Il colonnino infame ...E intanto il percettore si deve sentir dire «divanista» dal senatore Salvini...
Era del tutto simile a quella di Paperon de Paperoni con dentro il Primo Cent, la teca di cristallo che l’allora vicepremier Giggino Di Maio scoprì a favore di telecamere per mostrare al popolo la scintillante Card Numero Uno del reddito di cittadinanza; ed era del tutto simile a quello da dove Mussolini decretò l’inizio della Guerra, il balcone da dove Di Maio decretò la fine della Povertà. Dicono poi che Giggino avesse in serbo altre favolose Card: una per la fine della Sfiga, una contro il Maltempo, una contro la Vecchiaia, e ancora: contro l’Impotenza, le Malelingue, le Zanzare… ma non ha fatto in tempo a metterle sotto teca che adesso superMario se ne esce che la Card ha fallito e il Reddito va cambiato. E vabbè, ma come? e con quali conseguenze per tanti furbetti e scrocconi già quotidianamente sotto attacco della destra di lotta e di governo?
Intanto assistiamo al paradosso del disoccupato che deve sentirsi dare del divanista di stato da un poltronista matricolato come Matteo Salvini… e ancor più paradossale il leitmotiv della capataz dei Fratellifasci d’Italia che un giorno sì e l’altro pure, equipara il reddito di cittadinanza al metadone di stato. A rigor di logica allora, Giorgia Meloni starebbe equiparando il posto fisso all’eroina, il part-time alla morfina, lo straordinario alla rota, i navigator ai pusher e le morti sul lavoro alle overdosi… parallelismi che se tanto mi dà tanto porterebbe una proibizionista scatenata come lei a invocare per chi lavora la disintossicazione coatta se non direttamente il carcere. Sia come sia, a dar manforte a quei due mal-destri ci si mette ora pure Confindustria. A sentir loro infatti, essendo il Reddito maledettamente alto e gli stipendi giustamente bassi, l’offerta di lavoro non incontrerebbe la sua domanda manco se le chiudi tutte e due in uno stanzino 2 metri per 2. Dunque, secondo gli imprenditori, è per questo che mancherebbero idraulici, elettricisti, cuochi, camerieri, giardinieri, maggiordomi, autisti, cicisbei… col serio pericolo che tanti ricchi industriali rischiano di doversi spilare i cessi, cambiare le lampadine, cucinarsi, servirsi a tavola, prepararsi il tè, guidare fuoriserie e intrattenere consorti… tutto da soli! Consorti a loro volta con un diavolo per capello a causa della carenza di parrucchieri, istruttori di sci, maestri di tennis, insegnanti di yoga, arbitri di burraco, massaggiatori, bagnini e -quando troppo racchie- gigolò.
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