C’è un luogo dove le sorti di Manlio Cerroni e Francesco Colucci si incrociano. E’ la discarica di Borgo Montello, in provincia di Latina. Una cinquantina di chilometri da Roma, il secondo invaso del Lazio, gestito da due società. C’è la Indeco del gruppo Grossi di Milano – già inquisito in passato per la bonifica di Montecity, a Milano – e l’Ecoambiente, società mista partecipata dal comune pontino. I soci privati sono proprio loro, i due arrestati eccellenti degli ultimi giorni, il «Supremo» romano e l’imprenditore originario di San Giorgio a Cremano. Un luogo bipartisan: se Cerroni poteva contare su solide amicizie nel Pd, come ha dimostrato l’inchiesta della Dda di Roma, Colucci amava la destra. Per anni le sue aziende di famiglia – all’epoca partecipate anche dal fratello Pietro, oggi vicino ad Edo Ronchi – hanno finanziato (lecitamente) Forza Italia e An. La loro avventura in terra pontina è iniziata nel 1998, quando si aggiudicarono la gara per la gestione dei rifiuti a Latina. Subito dopo – insieme a Cerroni – hanno dato vita al gestore della discarica, costruita su terre già all’epoca intrise di veleni. Proprio a Latina i Colucci stanno vivendo altri guai giudiziari. Il pm Giuseppe Miliano ha indagato il fratello più piccolo della famiglia Nicola per avvelenamento delle acque, insieme al braccio destro di Cerroni Bruno Landi. L’ipotesi dell’accusa è che la bonifica effettuata nel 2000 – preliminare necessario per la realizzazione della nuova discarica – non sia stata in grado di contenere i veleni. Da tempo le falde acquifere della zona sono contaminate, come ha raccontato nei mesi scorsi il manifesto, raggiungendo anche i vicini campi dove vengono coltivate le verdure distribuite nella regione.
Nei prossimi mesi dovrà essere consegnata la perizia chiesta dal gip, che dovrà stabilire la provenienza esatta degli inquinanti. Il gruppo Colucci è poi socio principale della Latina Ambiente, il gestore pontino dei rifiuti solidi urbani. La società già da mesi è in profonda crisi finanziaria e ora l’inchiesta aggiunge un carico da novanta. L’amministrazione comunale di centro destra – che possiede il 51% della società – ha minimizzato l’impatto dell’inchiesta su Cerroni, ma ora si trova con il serio pericolo di dover affrontare un’emergenza senza precedenti.
I destini paralleli dei due «Signori» delle discariche laziali
Lazio. Dopo Cerroni finisce in manette anche Colucci. Il «re» dei rifiuti di Roma arrestato nei giorni scorsi era sponsorizzato dal Pd. Il «boss» dei rifiuti di Latina dal centro destra

Eidon
Lazio. Dopo Cerroni finisce in manette anche Colucci. Il «re» dei rifiuti di Roma arrestato nei giorni scorsi era sponsorizzato dal Pd. Il «boss» dei rifiuti di Latina dal centro destra
Pubblicato 9 anni faEdizione del 23 gennaio 2014
Andrea Palladino, LATINA
Pubblicato 9 anni faEdizione del 23 gennaio 2014