Politica

I dati dell’Agcom: in tv le trivelle non fanno rumore

Informazione Nonostante le direttive, di referendum si parla poco e negli spazi di minor ascolto

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 27 marzo 2016

Del referendum non si parla. O se ne parla assai poco, in televisione. Venerdì l’Autorità garante per le comunicazioni ha diffuso i primi dati utili per valutare quanta informazione si stia (non) facendo sul prossimo appuntamento con le urne: il 17 aprile gli italiani sono chiamati a esprimersi sulle trivellazioni in mare entro le 12 miglia. Anche su questi dati è calato un sostanziale silenzio.
L’Agcom ha fatto monitorare tutte le tv nazionali, dalla Rai a Mediaset, da La7 a Sky a Mtv e Deejay tv e ha diviso la rilevazione in due blocchi. Il primo va dal 16 febbraio al 4 marzo (per la tv pubblica) e al 7 marzo (per le private), il secondo parte da queste ultime date e arriva al 20 marzo. La ragione è semplice: soltanto dai primi giorni di marzo sono applicabili le direttive con le quali la commissione di vigilanza (per la Rai) e la stessa Agcom hanno prescritto alle tv di informare sul referendum. Naturalmente nulla vietava che un po’ di informazione ci fosse anche prima, tantopiù che la conferma ufficiale che andremo al voto sulle trivellazioni è arrivata il 16 marzo con la firma di Mattarella al decreto di indizione del referendum. Invece (quasi) niente, fino a che l’informazione non è diventata obbligatoria: per venti giorni tra la metà di febbraio e i primi di marzo, i tg Rai hanno parlato del referendum per non più di 12 minuti, tutti gli altri niente, zero, silenzio. Dopo le cose sono migliorate. Appena un po’.
I tg Rai hanno dedicato servizi al referendum per un totale di 3 ore e 38 minuti. Quasi tutti, circa i due terzi, a carico dei tg con il minore ascolto, quelli di Rai news (2 ore e 13 minuti). Fuori dai tg l’informazione Rai è stata quasi assente, solo un’ora e 29 minuti nelle trasmissioni di approfondimento, che poi sono quelle con un audience più vasta, oltre che quelle che dovrebbero dare la possibilità di farsi un’idea ascoltando le diverse opinioni. Questa ora e 29 minuti va divisa esclusivamente tra Raiuno e di nuovo Rai news. Le reti due e tre hanno dedicato al referendum la miseria di 9 minuti. Un disastro? Aspettate di leggere com’è andata nelle tv private.
In due settimane di informazione a ciclo continuo, Skytg24 – canale all news ma anche canale solidamente governativo – se l’è cavata dedicando al referendum 38 minuti nei tg e 21 fuori dai tg. Mediaset 2 ore e 14 minuti nei telegiornali, ma quasi tutti (un’ora e 18 minuti) a carico del poco seguito Tgcom 24. Fuori dai tg appena un quarto d’ora di approfondimento di nuovo su Tgcom. Mentre La7 almeno ha dedicato al referendum 2 ore e 41 minuti nelle trasmissioni di approfondimento. Compensando così il quasi vuoto nel tg, appena 14 minuti. Tutto questo nei giorni in cui valgono o dovrebbero valere le delibere che impongono alla tv di «assicurare all’elettorato la più ampia informazione sui temi e sulle modalità di svolgimento della campagna referendaria».

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