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I contenziosi su come si pulisce la casa

I contenziosi su come si pulisce la casa

Diario di confino Visto che nelle famiglie italiane è ancora esiguo il drappello di figli maschi avviati alle tecniche di pulizia e bucato, istituiamo un servizio obbligatorio per tutti di una settimana come camerieri ai piani in un albergo di lusso o a collaborare con un’impresa di pulizie

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 19 aprile 2020

I fortunati che prima della quarantena potevano giovarsi del prezioso lavoro di un/a colf, da oltre un mese sono costretti a pulirsi la casa da soli ed è qui che si sono aperti contenziosi di coppia. Ci sono mariti che, per accelerare la mansione, sostengono che è una perdita di tempo usare l’aspirapolvere ed è più comodo passare direttamente lo straccio sul pavimento, tanto quello lava via tutto. I suddetti sono stati sommersi dalle grida di orrore delle consorti che, per la solita storia che alle donne è stato insegnato per secoli che tocca a loro vedere lo sporco e pure toglierlo, hanno una certa pratica e conoscenza del problema.

Proposta post pandemia. Visto che nelle famiglie italiane è ancora esiguo il drappello di figli maschi avviati alle tecniche di pulizia e bucato, istituiamo un servizio obbligatorio per tutti di una settimana come camerieri ai piani in un albergo di lusso (lì sono esigentissimi) o a collaborare con un’impresa di pulizie. Breve vademecum. Prima si aprono le finestre, si spoglia la stanza degli oggetti spostabili che vanno puliti, si spolvera e lava cominciando dall’alto, si passa l’aspirapolvere e infine si lavano i pavimenti. Si consiglia di cominciare dalla cucina che è sempre la più incasinata e di tenere il bagno per ultimo. Se non si fa così, gli ambienti non sono davvero puliti e dopo due giorni si è al punto di prima.

Resta comunque il mistero di come molti uomini non vedano lo sporco. Mi viene in mente il dialogo che sentii in treno fra due signore. Entrambe avevano mariti che in casa non muovevano nemmeno una sedia. Allora si misero d’accordo di fare un esperimento. Non avrebbero cambiato gli asciugamani finché lui non si fosse accorto che qualcosa non andava. Quello personale lo avrebbero regolarmente lavato e tenuto nascosto in un armadietto.

Una dovette aspettare un mese prima che lui dicesse “Eh, ma questa salvietta puzza un po’”. L’altro non si accorse di nulla. Da allora il primo cominciò a cambiare spontaneamente la biancheria, il secondo continuò a essere rimbrottato.
Nulla come la mancanza di un servizio dato per scontato fa uscire dai propri egocentrismi. E anche dalla polvere.

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