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I complici della stupidera che produce tragedie

I complici della stupidera che produce tragedie

Habemus Corpus Vlogger, blogger, youtuber, tiktoker, influencer, like, follower sono vocaboli praticati dai figli dell’era digitale, giovani cresciuti con lo smartphone in mano, appendice esistenziale dove si può trovare di tutto, dall’informazione preziosa alla cretineria assoluta

Pubblicato più di un anno faEdizione del 20 giugno 2023

“Maschi contro femmine», «10 sfide estreme per 10mila euro», «24 ore sulla mini zattera», «Vivo 50 ore in macchina», sono i titoli di alcune sfide che, nell’arco di un anno, hanno fruttato ai Vlogger di The borderline oltre 600mila follower su Youtube, milioni di visualizzazioni e sponsor fra cui Sony, Skylimit, ovvero l’autonoleggio che ha fornito al gruppo la Lamborghini Urus che, guidata dal ventenne Matteo Di Pietro a Casal Palocco (Roma), lo scorso 14 giugno ha travolto a 110 km l’ora, in una zona con limite a 30 km, la Smart su cui viaggiava, ed è morto, Manuel, 5 anni.
Vlogger, blogger, youtuber, tiktoker, influencer, like, follower sono vocaboli praticati dai figli dell’era digitale, giovani cresciuti con lo smartphone in mano, appendice esistenziale dove si può trovare di tutto, dall’informazione preziosa alla cretineria assoluta, dipende da come lo usi. Il successo di oggi si misura con i seguaci che hai. Visto che il furor di popolo è da sempre più sensibile alla pancia che alla testa, facile immaginare dove volano i clic. Guardando alcuni video dei The borderline che precedono la tragedia, vedi un gruppo di ventenni che così si presenta: «Tra sfide, challenge e scherzi di ogni tipo cercheremo di strapparvi una risata in ogni momento. La nostra fonte di ispirazione è il grande Mr. Beast che in America ha costruito un impero attraverso questo tipo di video».

SIAMO nella categoria che un tempo si chiamava L’età della stupidera, condizione tipica di un’adolescenza alla ricerca di un senso, di un’identità, di un gruppo e che abbiamo più o meno sperimentato tutti. Il problema nasce quando la stupidera esce dalla sfera dell’assurdo, dove spesso è ben praticata da umoristi, ed entra nella quotidianità diventando sistema di vita, trampolino per il successo, faro dell’esistenza, indifferenza alle conseguenze dei propri gesti, forte di molte complicità.
I The borderline dicevano di voler far divertire. Ci riuscivano. Fino a prima dell’incidente molti commenti sulle loro imprese dicevano: «Sempre video stupendi», «Mi fate sorridere», «Siete grandi», «Siete i migliori», «Continuate così». C’era, fra loro e chi li guardava, un’intesa che si muoveva fra la provocazione e lo svacco, la goliardata e il politicamente scorretto, la passione per i bolidi e l’essere l’orgoglio di papo. Emblematico, a questo proposito, il video in cui Matteo Di Pietro, per esaudire il desiderio del padre, dipendente del Quirinale, gli regala l’uso di una Ferrari per un giorno e il padre la guida, raggiante, per le strade della città senza cintura di sicurezza.

I The borderline dicevano di voler far divertire. Ci riuscivano. Fino a prima dell’incidente molti commenti sulle loro imprese dicevano: «Sempre video stupendi», «Mi fate sorridere»

LA TERZA complicità viene da denaro e propaganda. Come in ogni legge di mercato, più sei seguito più vali, più crescono i like più sei cercato dagli sponsor, perché il denaro va dove va la notorietà, e lo slogan pecunia non olet ha sempre tanti seguaci.
Un meccanismo così non si ferma da solo, cresce e si auto alimenta finché qualcosa di estremo non lo blocca. Ora i The borderline hanno chiuso, gli sponsor se ne stanno andando, le visualizzazioni sono calate, ma il denaro troverà altri canali in cui infilarsi.
L’ultimo complice è la legge che, come capita spesso in Italia, vieta con una mano e permette con l’altra. Se le auto con cilindrata superiore a 95 cavalli non possono essere acquistate da neopatentati fino a 21 anni, le stesse auto possono essere guidate dalle stesse persone se prese a noleggio. Per questo nella bolla internautica si trova già chi dice: «Non prendetevela con i noleggiatori. È lo stato che ha fatto una legge d merda».
Insomma, è sempre colpa di qualcun altro.

mariangela.mianiti@gmail.com

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