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I beduini protestano contro il greenwashing nel Neghev

I beduini protestano contro il greenwashing nel Neghev

Israele Scontri con la polizia per il piano del Fondo nazionale ebraico di rimboschimento di terre private. I beduini temono sia solo un primo passo verso la confisca. In Cisgiordania un palestinese 80enne è morto dopo l'arresto da parte di soldati israeliani

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 13 gennaio 2022
Michele Giorgio GERUSALEMME

Resta alta la tensione nel Neghev dopo gli scontri tra reparti della polizia e cittadini beduini scatenato dal programma del Fondo nazionale ebraico (Fne) di «rimboschimento» di terre private. Gli israeliani beduini, già da anni soggetti a piani di «trasferimento» dai loro villaggi (decine dei quali non sono riconosciuti dallo Stato) verso township, accusano il Fne di celare dietro il rimboschimento la confisca futura da parte dello Stato delle terre in questione. Dopo la nascita di Israele nel 1948, il Fne ha realizzato rimboschimenti intensivi in larghe porzioni del paese, risultati utili anche per occultare le rovine di villaggi arabi distrutti. Intanto è polemica per la morte di un palestinese, Omar Asad, di 80 anni, avvenuta due giorni fa durante un’operazione dell’esercito israeliano a Jiljilya (Ramallah) in Cisgiordania. L’uomo era stato arrestato assieme ad altre quattro persone, quindi bendato e ammanettato dai soldati e detenuto in un edificio in costruzione fino a tarda notte con temperature invernali. Solo all’alba gli abitanti hanno potuto soccorrerlo. Nel frattempo, Asad era deceduto per un arresto cardiaco. Israele, finora, non ha commentato l’accaduto.

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