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I 1.300 lavoratori Air Italy non mollano: «Ora cig e brevetti»

I 1.300 lavoratori Air Italy non mollano: «Ora cig e brevetti»

Sit-in Manifestazione a Roma per chiedere un anno di ammortizzatori e l’aggiornamento professionale per poter tornare al lavoro

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 8 gennaio 2022

Un sit-in piazza per chiedere ammortizzatori sociali e prospettive certe per il futuro del settore del trasporto aereo. Così ieri i lavoratori della compagnia Air Italy hanno risposto alle lettere di licenziamento spedite pochi giorni fa dall’azienda a tutti i 1320 dipendenti.
A sostegno dell’azione di lotta le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. Air Italy, ex Meridiana, è finita in liquidazione nel febbraio del 2020 dopo il fallimento del piano di rilancio tentato dall’Aga Khan (proprietario di Meridiana) insieme con Qatar Airways.

AL TERMINE DI UNA LUNGA trattativa con i sindacati e con il governo, a dicembre 2021 la compagnia ha reso ufficiale la decisione di rinunciare alla cassa integrazione in atto dal febbraio del 2020 e di chiudere la procedura di liquidazione, con i conseguenti licenziamenti.
Ora i lavoratori chiamano il governo alle proprie responsabilità: «Chiediamo che il ministero del lavoro – dice il segretario della Uil trasporti Sardegna William Zonca – metta immediatamente in campo un sistema di tutela e permetta ai dipendenti di essere reinseriti nel mondo del lavoro. Licenziando 1320 lavoratori Air Italy non si è posta minimamente il problema della tenuta sociale, che invece esiste ed è grave. Ma anche le istituzioni non hanno fatto la loro parte. Il governo è intervenuto in ritardo e male, nonostante questa sia la più grossa vertenza del trasporto aereo dopo quella di Alitalia.

IL TAVOLO DI TRATTATIVE doveva essere convocato in tempi molto più rapidi, invece prima si è rincorsa l’emergenza e poi si è consentito che l’azienda licenziasse senza scrupoli». «Chiediamo – conclude Zonca – che il governo metta in campo subito un sistema di tutele per salvaguardare i lavoratori attraverso nuovi ammortizzatori ad hoc per tutto il 2022 e soprattutto dia loro prospettive future con politiche organiche di rilancio dell’intero settore del trasporto aereo».

DOPO IL SIT-IN di ieri mattina a Roma, la battaglia per il futuro dei 1322 lavoratori di Air Italy proseguirà la prossima settimana con due appuntamenti: lunedì 10 una delegazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali incontrerà a Cagliari, nella sede della Regione Sardegna, l’assessora al lavoro Alessandra Zedda; martedì 11, invece, è prevista una manifestazione a Roma, in piazza San Silvestro, di tutti i 1320 dipendenti licenziati dalla compagnia aerea.

«Nel corso di questa lunga vertenza i sindacati non sono mai mancati e hanno fatto la loro parte; ciò che è mancato sono le istituzioni e la volontà politica di trovare una soluzione – dice il segretario della Fit Cisl Sardegna Gianluca Langiu -. Le iniziative di questi giorni vogliono richiamare la politica alle proprie responsabilità e a una soluzione. Con il decreto mille proroghe il governo ha la possibilità di rilanciare il progetto di un bacino integrato del trasporto aereo in Italia che darebbe la possibilità ai lavoratori Air Italy di accedere agli ammortizzatori sociali».

«CHIEDIAMO – aggiunge il segretario della Fit Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu – non soltanto il ritiro immediato delle lettere di licenziamento e la proroga della cassa integrazione per ulteriori dodici mesi per tutti i dipendenti di Air Italy, ma anche la ripresa immediata dei corsi di aggiornamento, per evitare la perdita dei brevetti e delle abilitazioni».
Secondo Boeddu «a breve il settore del trasporto aereo si riprenderà e ci sarà la necessità di poter disporre di piloti, comandanti, tecnici, assistenti di volo e personale amministrativo qualificato. Bisogna fare in modo di non perdere queste professionalità».

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