Hollywood, il trionfo del Babbo
Visioni Una storia dei brani più iconici della cinematografia Usa ispirata alle festività. Film entrati nella storia grazie anche a interpreti e canzoni indimenticabili, su tutte la «White Christmas» di Irving Berlin cantata da Bing Crosby
Visioni Una storia dei brani più iconici della cinematografia Usa ispirata alle festività. Film entrati nella storia grazie anche a interpreti e canzoni indimenticabili, su tutte la «White Christmas» di Irving Berlin cantata da Bing Crosby
Nulla al mondo ha preso tanta dimensione definitiva come il concetto di Natale creato negli States per dare alle persone un senso di umana appartenenza. Così in un tempo di guerra, la seconda, come è ormai risaputo ci fu una proliferazione di «Christmas song» e di film di altrettanta «potenza natalizia». Ovviamente il vero capostipite di un connubio perfetto fra musica e immagini è la trasposizione cinematografica di White Christmas (Bianco Natale nel nostro paese), che diventa un vero e proprio musical diretto nel 1954 da Michael Curtiz con un cast eccezionale formato dalla voce preferita di Irving Berlin, Bing Crosby, che con la sua caldissima intonazione portò al successo il Natale, anzi lo creò lasciando nella memoria comune un ricordo indelebile dal quale non ci si può distaccare. Assieme a lui nel cast troviamo un Danny Kaye strepitoso, Rosemary Clooney, Vera Hellen. Il film è un capolavoro di buonismo ambientato proprio nel dicembre del 1944 al culmine della guerra ed è una sorta di revival della memoria. Naturalmente il tutto poi va oltre per giungere quindi alla consacrazione non solo della canzone ma proprio dello stesso Bing Crosby. Il film è ricco di canzoni scritte naturalmente da Berlin – che ricordiamo potentissimo produttore oltre che compositore – come The Old Man, Snow, Sister, Love-You Didn’t Do Right By Me e molte altre. Il massimo è nella scena finale dove i quattro protagonisti vestiti da Babbo Natale, intonano White Christmas con tanto di coro e orchestra. Album Decca campione d’incassi e di ristampe.
CAPOLAVORO
Anche Rosemary Clooney realizza la sua White Christmas (Columbia). Insomma un capolavoro che, ricordiamo, ebbe la sua collocazione in un altro film simil natalizio Holiday Inn (in Italia La taverna dell’allegria), il vero prototipo delle pellicole «Christmas». Grande regia di Mark Sandrich, ovverosia colui che battezzò star cinematografica Fred Astaire. Holiday Inn ha la particolarità di presentare per la prima volta White Christmas in una edizione leggermente diversa da quella del 1954. Il film esce nel 1942 e ha come protagonisti in una improbabile coppia, Fred Astaire e Bing Crosby. Ovviamente le musiche sono sempre di Irving Berlin; la produzione Paramount punta però su Be Careful It’s My Heart ma le cose andarono diversamente. Il film racchiude diverse canzoni di successo come Lazy, Easter Parade, I Can’t Tell a Lie, Abraham; esce anche un ricco cofanetto di sei 78 giri per la Decca ma non è ancora il tempo del successo.
Ma se Berlin ci aveva visto lontano, non da meno ci pensa a creare un Natale di speranza Frank Capra che con It’s a Wonderful Life (La vita è meravigliosa) nel 1946 presenta al mondo un aspetto diverso di creare una propria interiorità della speranza. James Stewart è eccezionale nell’interpretare la vita complicata di un uomo che allo stremo trova la propria dimensione nella notte di Natale. Creatore del tema vocale It’s a Wonderful Life è il compositore Dimitri Tiomkin che diventerà famoso per la colonna sonora di Mezzogiorno di fuoco. La canzone che si ascolta nel film è un vero inno natalizio su testo dell’esperto Frederick Herbert. Ma tutta la partitura apre il campo a quella scrittura di evocazione con temi aperti, grande orchestra e il piano che riprende la title-track. L’anno dopo spetta a un altro grande film consolidare la figura di Santa Claus che diventa l’interprete di Miracle on 34h Street (Il miracolo della 34a strada) diretto da George Seaton. Autore delle strenne natalizie è l’inglese Cyril J. Mockridge che scrive un portentoso score in stile carol per grande orchestra. Mentre uno dei significativi lavori che riprendono il capolavoro di Dickens A Christmas Carol/Scrooge (Lo schiavo dell’oro) viene diretto nel 1951 da Brian Desmond Hurst e compositore dello score è nientemeno che Richard Addinsell, quello famoso del Concerto di Varsavia, un vero capolavoro del genere classic/pop. Il compositore inglese è abile nel fondere le «carol» con un dispiego di intenti orchestrali di rara bellezza, così come rientra nella tipica scrittura di questo autore.
ANGELI CUSTODI
Anche Ernst Lubitsch crea il suo film americano di Natale con The Shop around the Corner (Scrivimi fermo posta) che dirige nel 1940 affidando il ruolo dell’interprete principale a James Stewart. Storia d’amore con musica altrettanto ispirata creata da Werner R. Heymann che fa largo uso di archi e nella notte rivelatrice di Natale crea un tema con chiari richiami enfatici. Nelle narrazioni non può mancare la figura carismatica dell’angelo custode che arriva in un primo film, ci saranno diversi remake, nel 1947 quando il regista Henry Koster dirige The Bisoph’s Wife (La moglie del vescovo), una storia con chiari intenti natalizi che vede David Niven sacerdote in crisi aiutato dalla presenza angelica di Cary Grant e come nel precedente film, il tutto si risolve la notte di Natale. Musiche di Hugo Friedhofer, veterano di musical e non solo; in questo caso anch’egli fa largo uso d’orchestra con temi sospesi quasi stellari e una title-track con tanto di scampanellii, riutilizzi di carol e quel senso festoso che in qualche modo rimanda alle musiche di Haendel.
Christmas in Connecticut (Il sergente e la signora) diretto nel 1942 da Peter Godfrey è il classico film natalizio con una impareggiabile e assolutamente sexy Barbara Stanwyck e le musiche di Frederick Hollander; colonna sonora con la canzone The Wish that I Wish Tonight, tema d’amore e di modern carol cantata dal protagonista Dennis Morgan mentre in The Bells of St. Mary’s (Le campane di Santa Maria) diretto da Leo Mc Carey nel 1945 troviamo un grande spiegamento di forze oltre alle due star Bing Crosby e Ingrid Bergman, per le musiche risalta il nome di Robert Emmett Dolan, ma il successo se l’aggiudicò la canzone Aren’t You Glad You’re You? scritta da James Van Heusen e ovviamente hit del protagonista. E in questa carrellata natalizia non può mancare il grande classico con Stan Laurel e Oliver Hardy interpreti di March of the Wooden Soldiers (Nel paese delle meraviglie), conosciuto come Babes in Toyland diretto a quattro mani da Gus Meins e da Charles Rogers. Le musiche sono un caleidoscopio natalizio già ad iniziare dalla Marcia di Ciaikovskij per passare alle canzoni di Victor Herbert fra cui quella che dà il titolo al film. Un capolavoro.
UN ALTRO DIVO
Del 1949 è il capolavoro di Louis M. Alcott An Old-Fashioned Girl diretto da Arthur Dreifuss, dove troviamo una carrellata di musiche popolari legate al Natale supervisionate da Herschel Burke Gilbert. Non può mancare un altro divo come Robert Mitchum che è il protagonista di Holiday Affair (Tu partirai con me) diretto da Don Hartman nel 1949. Colonna sonora sensazionale firmata da Roy Webb, quello di Notorious per intenderci. Lei è Janet Leigh e come nelle migliori tradizioni la storia è d’amore e si risolve a Natale. Webb è tanto Gershwin con un tema iniziale e portante strepitoso. La Christmas Morning orchestrale funziona come il tema che Webb scrive per il liberatorio Merry Christmas di Mitchum, un po’ Falcone Maltese un po’ Bogart.
Natale d’altri tempi. Fra storie d’amore, di spiriti e di angeli non può mancare certo l’ineffabile comicità di Bob Hope in The Lemon Drop Kid (Il ratto delle zitelle) con la regia doppia di Sidney Lanfield e di Frank Tashlin. Ritroviamo Victor Young autore delle musiche che nella title-track parafrasa alcune hit natalizie; le canzoni sono di Jay Livingston e Ray Evans. Fra Johann Strauss e tanto swing, Young è ancora una volta un vero compositore «festivo».
It Happened on 5th Avenue (Accadde nella quinta strada) ha un delicatissimo tema di carillon scritto da Edward Ward per la regia di Roy Del Ruth e la protagonista Ann Harding canta con il coro You Wouldn’t Arrest Them on Christmas Eve?: perfetta. Infine Beyond Tomorrow (Al di là del domani), diretto nel 1940 da Edward Sutherland è un film che evoca i fantasmi e il passato ed è corredato da una musica a temi larghi di Frank Tour e la hit It’s Raining Dreams scritta da Harold Spina e Charles Newman è una melodia intonata dalla star Richard Carlson. Da brividi.
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