Prima di essere sorpresa dalla pandemia lavorava a un nuovo romanzo, «ma mi ero già fermata perché mi sono rotta una spalla e non riesco a concentrarmi, quasi neppure a leggere, per il dolore». Però ora, costretta come tutti a un isolamento forzato, ammette, «non mi dispiace questa sensazione di vuoto siderale. Non mi sento intrappolata, è piuttosto il mondo esterno che ha sposato i miei ritmi». Hoda Barakat risponde dalla sua casa di Parigi alle domande del manifesto, mostrando le proprie incertezze e preoccupazioni di fronte all’evoluzione del contagio, ma senza negare che la scelta del «confinamento» non è...