Hip hop, la teologia dei numeri
Usa/Come la Five-Percent Nation continua a influenzare stili e testi La Matematica Suprema e il 5% degli Illuminati sono tra i punti fermi dell’organizzazione black
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Trentacinque anni or sono, nell’estate del 1986, migliaia di giovani in tutto il mondo ripetevano rima dopo rima le liriche di Eric B Is President, singolo d’esordio di Eric B & Rakim, senza avere la benché minima idea del significato di quelle parole; un trend, questo, destinato a ripetersi anche nei decenni a venire. In quei giorni, lo stile di Rakim sembrò provenire all’improvviso da un universo parallelo; il suo flow abbatteva le gabbie metriche in cui si erano mossi i rapper sino a quel momento e il suo stile lirico era levigato, privo di enfasi o forzature, capace di modularsi perfettamente sul beat; non solo, la sua capacità di scrivere liriche, pregne di «scienza di strada» e di riferimenti alla teologia dei Five Percenter, hanno rivoluzionato l’arte dell’MCing. Rakim non fu certo il primo Mc a infondere il lessico e la filosofia della Five-Percent Nation o Nation of The Gods & Earths nei suoi testi; riferimenti a questa organizzazione si possono ritrovare sin dalle origini della cultura hip hop nel Bronx, poi negli anni Ottanta alcuni dei migliori Mc della scena rap hanno rappresentato quell’immaginario con liriche che vibravano della scienza dei Five Percenter; questi alchimisti lirici hanno traslato i fondamenti di quella filosofia all’interno della cultura hip hop, influenzando in maniera radicale il linguaggio del rap. La Five-Percent Nation è stata creata nel 1964 da Clarence 13X Smith, un membro della moschea n. 7 della Nation of Islam, all’epoca sotto la guida di Malcolm X. I Five Percenter nascono dalla costola della setta militante della Nation of Islam, ma sono distanti dall’islamismo canonico. Clarence 13X aveva lasciato la Nation l’anno precedente a causa di divergenze ideologiche; non accettava l’insegnamento per cui Wallace Fard Muhammad (il fondatore) fosse considerato l’incarnazione di Dio; per la teologia dei Five Percenter, infatti, ogni uomo nero è l’incarnazione di Dio sulla terra e, come tale, è signore e padrone del proprio destino.
LA FILOSOFIA
Questa filosofia, questo richiamo alla possibilità di scegliere il proprio futuro, si rivelò particolarmente attrattivo per un numero crescente di giovani neri marginalizzati, sia economicamente, sia politicamente. Il nome stesso del gruppo deriva dalle credenze della Nation secondo cui l’85% della popolazione vive nell’ignoranza, il 10% è malvagio, poiché conosce la verità ma la sfrutta per tornaconto personale, mentre il restante 5% è rappresentato dai «righteous teachers» che conoscono la verità e hanno la missione di illuminare il resto dell’umanità.
Al centro della teologia dei Five Percenter ci sono le «120 Lezioni» e la numerologia della Matematica Suprema e dell’Alfabeto Supremo, un insieme di principi necessari per una corretta comprensione di sé stessi (Knowledge of Self) e della realtà. In questo immaginario i quartieri di New York assumono nuovi nomi: Brooklyn è Medina, Harlem è la Mecca, il Bronx è Pelan e il Queens è il deserto.
Nel Bronx degli anni ’70, agli albori della cultura hip hop, Kool Herc e Afrika Bambaataa, pioneri della scena, conoscevano gli insegnamenti dei Five Percenter. Ai party di Herc i membri del gruppo operavano come security mentre le Infinity Lessons della Zulu Nation erano ispirate alle «120 Lezioni». I membri della Nazione furono elementi determinanti nella fase di passaggio dalle guerre tra gang alle battle artistiche. I quartieri, le comunità in cui i Five Percenter erano presenti erano i medesimi in cui nella prima metà degli anni Settanta nasceva la cultura hip hop; ciò portò a un’inevitabile impollinazione reciproca per cui elementi del linguaggio e del credo dei Five Percenter sono stati incorporati nella cultura hip hop sin dai suoi albori.
La Bboy stance, l’iconica posa dei bboy e il cypher, altro elemento iconico dell’hip hop, derivano direttamente dalle pratiche dei Five Percenter. Il cypher, il cerchio all’interno del quale rimano gli MC e/o dove i Bboy esibiscono le loro routine, è stato adattato dalla pratica dell’«educare nel cypher» in cui un oratore diffonde «conoscenza» (dropping science, altra espressione incorporata nello slang hip hop) all’interno di un cerchio di ascoltatori, elaborando gli insegnamenti della Supreme Mathematics e delle 120 Lessons.
Allo stesso modo, numerose espressioni tipiche dello slang dei Five Percenter, come dropping jewels, word is bond, word, cypher, peace, G (God e non Gangsta come si crede), building, sono diventate parte del lessico hip hop.
Il duo The World’s Famous Supreme Team è considerato a tutti gli effetti il primo ad aver introdotto l’ideologia dei Five Percenter nel lessico del rap, rappando in diretta radiofonica sulle frequenze della Wbli la loro interpretazione di Allah and Justice, una sorta di inno nazionale dei Five Percenter. Quando verso la metà degli anni ’80 la musica rap iniziò a infiltrarsi nella cultura mainstream, numerosi artisti cominciarono a diffondere il linguaggio e la filosofia dei Five Percenter a un pubblico sempre più ampio.
Se la filosofia del gruppo caratterizzava le liriche di MC quali Rakim, Just Ice, Big Daddy Kane, gli album dei Brand Nubian e dei Poor Righteous Teachers (la scelta del nome stesso è un tributo ai Five Percenter) non solo si inserivano in quel trend, ma aggiungevano anche il tentativo di esplorare e contestualizzare le «120 Lezioni» e la Matematica Suprema nella quotidianità dei giovani neri all’interno dei ghetti urbani statunitensi attraverso metafore intelligenti e giochi di parole particolarmente efficaci. Sull’esempio di Move the Crowd di Rakim, nel cui video campeggiava la bandiera dei Five Percenter, quello di Holy Intellect dei Poor Righteous Teachers e Wake up dei Brand Nubian hanno introdotto l’iconografia del gruppo nell’immaginario giovanile. Nel video di Wake up, canzone il cui ritornello rappresenta la quintessenza di quanto discusso sinora (Peace to the God/Ayyo there go that brother Grand Puba/I heard that brother got knowledge of self/Yo let’s have that brother come over and add on to the cipher), viene immortalata la sede dell’organizzazione nel cuore di Harlem, la Allah School in Mecca.
UN CAMBIAMENTO
Negli anni ’90 la musica cambiò, la consapevolezza che aveva caratterizzato il periodo precedente venne eclissata da un’enfasi forzata sulla glamourizzazione degli aspetti più violenti della vita nei ghetti americani con l’entrata nella scena musicale del gangsta rap. Nonostante ciò, la filosofia dei Five Percenter riuscì a imporsi comunque con nuovi giovani artisti, eredi del medesimo credo, quali Busta Rhymes, Wu-Tang Clan, Nas e Jay -Z, solo per citare i più noti.
Come ricorda Brother J (X Clan), Malcolm X ci ha insegnato che assistiamo a un aumento della consapevolezza media del popolo ogni 30 anni. Gli anni Trenta del Novecento furono il periodo nel quale divennero prominenti leader neri quali Master Fard Muhammad e Drew Ali e Marcus Garvey. Negli anni Sessanta c’erano le Pantere Nere, la Nation of Islam e altre organizzazioni influenti. Negli anni Novanta, l’Afrocentrismo, Public Enemy e Poor Righteous Teachers e nel 2021 la «woke culture» (ossia un clima altamente consapevole delle ingiustizie sociali, in particolare delle forme di razzismo e delle disuguaglianze di genere) si sta imponendo in tutta America. Che il 2021 riservi altro? Nel corso dell’ultimo anno, gli album di Jay Electronica e Busta Rhymes sono solo due esempi eccellenti di quanto gli insegnamenti dei Five Percenter siano ancora saldamente radicati nella cultura hip hop.
FUORI I DISCHI
Eric B & Rakim, My Melody
Just-Ice, Going Way back
Big Daddy Kane, Young, Gifted & Black
Brand Nubian, Wake Up
Poor Righteous Teachers, Holy Intellect
Lakim Shabazz, Black Is back
King Sun, Universal Sun
Jay-Z, Heaven
Nas, No Idea’s Original
Raekwon, Knowledge God
GZA, Alphabet
Gravediggaz, Twelve Jewels
Wu-Tang Clan, Wu-Revolution
Busta Rhymes, Master Father Muhammad
Jay Electronica, Exhibit C
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