Nel 2019, quando diventa presidente dell’Oulipo, Hervé Le Tellier appare senza dubbio come l’erede legittimo e rappresentativo del gruppo fondato nel 1960 da Raymond Queneau e François Le Lionnais: un gruppo portato al centro del dibattito letterario negli anni Settanta dalla felice concomitanza di un clima culturale (gli ultimi fuochi del formalismo strutturalista) e di una straordinaria vena creativa individuale (di Georges Perec in primis, ma anche del Calvino ‘francese’), e poi avviato a uno sbiadito crepuscolo negli anni del cosiddetto «ritorno alla realtà». Niente di più lontano, infatti, dall’arte combinatoria, dallo scavo linguistico, insomma dalla «letteratura potenziale», dei tre...