Cultura

Help e Farenàit, audaci adolescenti che leggono

Help e Farenàit, audaci adolescenti che leggonoUn'illustrazione di Quentin Blake

Letteratura young adult In "Non leggerai" (Giunti), guardando un po' a "Fahrenheit 451" e un po’ a "Blade Runner", Antonella Cilento immagina un futuro in cui in tutti i Mondi Occidentali è andato al potere un governo che ha sostituito la democrazia impartendo nuove leggi e un decologo nel quale spiccano tre divieti: Non leggerai, Non vedrai i morti, Non amerai senza scopo

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 17 luglio 2019

Come una maga del linguaggio che a ogni libro estrae dal cilindro dell’immaginario una sorpresa, anche con il romanzo Non leggerai (Giunti, pag. 197 euro 14) Antonella Cilento porta il lettore in territori nuovi. Se con Lisario o il piacere infinito delle donne e Morfisa o l’acqua che dorme i personaggi si muovevano in una Napoli barocca fra lo storico e il fiabesco, qui siamo in una Napoli del futuro, dove le antiche piaghe della camorra e del degrado convivono in un tempo distopico e temibile di moto e auto volanti, scuole dove si insegna solo a girare video e a diventare influencer, chat e internet usati per controllare movimenti e dialoghi di ogni cittadino.

GUARDANDO un po’ a Fahrenheit 451 e un po’ a Blade Runner, Cilento immagina un futuro in cui in tutti i Mondi Occidentali è andato al potere un governo che ha sostituito la democrazia impartendo nuove leggi e un decologo nel quale spiccano tre divieti: Non leggerai, Non vedrai i morti, Non amerai senza scopo. Non sono tre diktat casuali perché ognuno di essi punta a impedire la possibilità di confrontarsi con il pensiero altrui, con il dolore, con l’esperienza diretta, con l’amore disinteressato, bloccando l’evoluzione cosciente della persona. Sono divieti che ingabbiano gli individui in ruoli funzionali a una società performante che, per sopravvivere, ha bisogno di coltivare il consenso e cancellare il pensiero critico.

In questo contesto asfissiante, le due protagoniste Help Sommella e Farenàit Lopez, due adolescenti allieve della scuola Racconto, simpatizzano perché riconoscono l’una nell’altra un sotterraneo desiderio di ribellione. Accomunate dal fatto di non avere un padre e madri distratte perché troppo impegnate nel lavoro, refrattarie all’omologazione in cui le vorrebbero inquadrate la scuola e la società, insofferenti dei compagni appiattiti e amorfi, ansiose di sperimentare un altro sé e un altrove, un giorno, spinte dal desiderio di vedere com’è fatto un morto, trafugano una bara e quando la aprono scoprono che dentro non c’è un cadavere, ma un sacco di libri. È lo svelamento di un mondo nuovo, l’inizio di un viaggio dentro la lettura che Cilento dissemina di esche letterarie come Il maestro e Margherita, Madame Bovary, La metamorfosi, Grandi speranze, Delitto e castigo, La linea d’ombra, Orgoglio e pregiudizio, Carmilla, L’isola del tesoro.

Sfogliando questi classici, Help e Farenàit, che correranno seri pericoli per nascondere, leggere e conservare i volumi si interrogano, discutono dei personaggi, citano passi, evolvono, sono prese dal desiderio insopprimibile di sapere altro e leggere ancora di più. È la febbre della conoscenza che quando si attacca non c’è antivirus o antidoto che possa eliminarla: ne resterà contagiato anche il figlio e designato erede di un potente boss della camorra.

IL POTERE TAUMATURGICO della lettura è un tema ricorrente nei libri di Antonella Cilento che, fra l’altro, dirige dal 1993 il laboratorio di scrittura creativa Lalineascritta, tenendo corsi e workshop a Napoli e in tutta Italia. Inserito nella nuova collana Arya (Autori Romanzi Young Adult), come tutta la letteratura pensata per young adult in realtà Non leggerai è un romanzo intergenerazionale che dietro le vicende rocambolesche di Help e Farenàit, attraverso una trama avvincente e una scrittura scintillante manda un messaggio politico, dove per politico si intende tutto ciò che riguarda i destini del mondo e la convivenza sociale. È un messaggio tanto semplice quanto necessario, oggi più che mai: senza la letteratura e i libri siamo finiti.

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