Hellzapoppin di generi per il rosso di Halifax
Note sparse Quindici brani e tanti ospiti nel nuovo progetto discografico di Ed Sheeran. Il meglio (e il peggio) del pop contemporaneo
Note sparse Quindici brani e tanti ospiti nel nuovo progetto discografico di Ed Sheeran. Il meglio (e il peggio) del pop contemporaneo
Dai piccoli locali londinesi – con non più di cinque o sei astanti – agli stadi davanti a folle immense. La gavetta del rosso cantautore di Halifax è stata lunga ma alla fine gratificante. Così la sua indubbia capacità compositiva e l’abilità nel mescolare al pop le più svariate forme del cantar leggero, lo ha portato in vetta alle hit un po’ ovunque. Questo nuovo disco di Ed Sheeran è in realtà una prosecuzione del suo ep da indipendente inciso nel 2011 – No.5 collaboration project – e suona un po’ come una «rivincita» nei confronti di quanti non hanno creduto in lui. In realtà è un progetto laterale, zeppo di ospiti ma soprattutto un hellzapoppin di generi che caratterizzano i 15 brani. Forse troppi, così da miscelare allegramente tutto il meglio (un robusto groove rock con un’insospettabile Bruno Mars) e il peggio (l’insostenibile duetto con Camila Cabello e Cardi B) del pop contemporaneo.
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