Internazionale

Hamas contro l’Is: «La strage di coopti contro Islam e pace tra le religioni»

Il comunicato da Gaza «Ma l’azione militare occidentale e dell’Italia in Libia apparirebbe come una crociata»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 18 febbraio 2015

La leadership di Hamas lunedì da Gaza ha diffuso un comunicato di netta condanna della decapitazione dei 21 egiziani copti da parte dei jihadisti libici. E lo stesso aveva fatto di fronte alla barbara esecuzione del pilota giordano e di altri ostaggi nelle mani dei miliziani dello Stato Islamico. Questo comunicato, riportato con evidenza dall’agenzia d’informazione palestinese Maannews (peraltro vicina a Fatah) è stato ignorato dai media italiani. Ieri invece sono state riferire, peraltro solo in parte, le dichiarazioni rilasciate da un dirigente islamista, Salah Bardawil, che hanno offerto lo spunto a giornali, radio, televisioni per accusare Hamas di minacciare l’Italia, proprio come fa l’Isis. Bardawil si è espresso contro le ingerenze in Libia «da parte di alcuni Paesi, come l’Italia» con «il pretesto di combattere il terrorismo». E ha sottolineato che un nuovo intervento militare internazionale in quel Paese sarebbe considerato da milioni di arabi «una nuova crociata contro Paesi arabi e musulmani».

Bardawil non ha minacciato l’Italia ma, come hanno indicato anche alcuni analisti e giornalisti occidentali in questi giorni, ha detto che le popolazioni arabe non guarderanno con favore a una campagna militare contro la Libia condotta dai Paesi occidentali e che, pertanto, la interpreteranno come una «crociata».

Le azioni armate e le posizioni di Hamas sono da anni al centro di un dibattito. Molti le condannano. Ma opinioni a parte, da un punto di vista storico ed ideologico Hamas non è l’Isis, Hamas non è al Qaeda. Basterebbero a confermarlo le pesanti accuse di «tradimento» dell’Islam, di aver rinunciato alla «guerra santa», che il movimento islamico palestinese ha ricevuto dallo Stato islamico e soprattutto da al Qaeda. O anche la sua politica repressiva nei confronti dei gruppetti salafiti che a Gaza si richiamano all’Isis. Nel 2009 le unità scelte di Hamas uccisero decine di seguaci (armati) di un leader salafita che aveva proclamato un «emirato» islamico a Rafah.

Nel comunicato dell’altro giorno, ignorato dai media, il movimento islamico palestinese ha condannato con forza le decapitazioni in Libia, sottolineando che «violano i principi dell’Islam e distruggono le relazioni tra i cittadini arabi cristiani e musulmani, che hanno vissuto insieme per centinaia di anni».

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