«Ha ragione il premier, il partito dell’onestà non può stare dalla parte degli evasori»
Intervista Giorgio Trizzino, deputato del Movimento 5 Stelle: «Pagare le tasse, ridurre l’uso del contante sono regole che tutti devono rispettare»
Intervista Giorgio Trizzino, deputato del Movimento 5 Stelle: «Pagare le tasse, ridurre l’uso del contante sono regole che tutti devono rispettare»
Giorgio Trizzino, deputato del Movimento 5 Stelle e chirurgo palermitano, ha una storia politica che agli occhi di molti lo ha reso il link dei grillini col Quirinale. Oggi difende il presidente del consiglio Giuseppe Conte nel momento dello scontro con la forza politica che lo ha portato a Palazzo Chigi e anche lui si rifiuta di accettare che il partito dell’«onestà» ponga la questione dei contanti come dirimente nella discussione sulla legge di bilancio.
«Non esistono i grandi o i piccoli evasori, esistono gli evasori. Che sottraggono ogni anni miliardi di euro alle casse dello stato», dice Trizzino. Che sottolinea: «Pagare le tasse, emettere gli scontrini fiscali, ridurre l’uso del contante sono regole che ogni cittadini deve rispettare senza sconti per nessuno». ]Il «moderato» Trizzino soppesa le parole e allo stesso tempo infila messaggi tra le righe come un politico di altri tempi.
Ha sottolineato la discrepanza tra evocare il carcere per gli evasori e alzare barricate sul limite all’uso dei contanti.
È un principio di buon senso. Non esistono i piccoli e grandi peccatori. Le regole devono valere per tutti, ovviamente seguendo il principio della progressività della pena. Dobbiamo restare critici nei confronti di ogni aspetto della situazione che nel tempo ha creato le condizioni che hanno messo il paese nella situazione in cui si trova.
Bisogna aggredire l’uso di denaro liquido?
Meno contante gira e meglio è. Negli altri paesi è così, si paga con il Pos anche ai venditori ambulanti. Non vedo perché non debbano usarlo tutti. Ciò comporta la necessità di altre misure, come la riduzione dei tassi e delle commissioni bancarie. Su questo bisognerà lavorare.
Come giudica l’atteggiamento di Di Maio e dei vertici del M5S? C’è il rischio che si smarchino da battaglie scomode per paura di perdere consensi?
Voglio ritenere che questa storia tragga origine da un malinteso. Questa vicenda ha a che fare con le cause e la natura reale dell’evasione fiscale. Voglio intendere in questo modo anche le affermazioni comparse oggi sul Blog delle stelle che smentscono ogni divisione tra Conte e il M5S. La gente si rende conto che ci sono indicazioni chiare che il M5S ha assunto come fondanti: chi sbaglia deve pagare. In questo modo si potrebbero recuperare molte risorse. Soprattutto, ritengo che sui principi non si debba derogare.
Il meccanismo del ‘salvo intese’ e della maggioranza che cerca sempre un compromesso ricorda quello del governo gialloverde. Non si rischia anche stavolta di logorare questa alleanza?
Non credo, perchè le condizioni questa volta sono differenti. Con il governo precedente gli interessi a volte erano contrapposti. Adesso l’assonanza di linea e di principi consente un accostamento più facile tra le posizioni. Per accostarsi bisogna conoscersi, e questo penso avverrà nelle prossime ore. Per questo sono ottimista. Il ‘salvo intese’ è in questo caso una garanzia che ci si lascia sempre a tutti i livelli.
Queste prime settimane di governo stanno mortificando la richiesta dei parlamentari del M5S di contare di più emersa nei giorni della crisi di agosto?
Non voglio pensare che ci sia la volontà di tenere gli eletti fuori dalle decisioni. Sia Conte che il presidente della camera Roberto Fico hanno sottolineato l’esigenza di restituire centralità al parlamento. D’altronde, è vero anche che esistono dinamiche complicate. Il M5S ha al suo interno visioni abbastanza univoche. Ma ci sono anche passioni, come quella che emerge in situazioni del genere, che talvolta emergono in maniera diversa. Ci farebbe piacere riuscire a condividere coi vertici anche discussioni del genere.
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