Dopo l’8 settembre 1943 le montagne dell’Appennino – a sud, nel Lazio, Abruzzo, Molise e Campania, e a nord dalla Liguria all’Umbria, passando per la Toscana, l’Emilia e le Marche – si tingono di rosso. Fino al 25 aprile 1945 i sentieri che salgono verso le cime dei monti o attraversano le valli, le «paurose e belle» gole, le forre, i paesi arroccati, gli altopiani, gli impenetrabili boschi e i cieli sopra di essi diventano teatro di battaglie campali, di stragi di civili, di rastrellamenti compiuti dalle truppe di Salò e della Wehrmacht o di vittorie partigiane. È lì –...