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Gualtieri riceve i poteri speciali e vede la sinistra

Gualtieri riceve i poteri speciali e vede la sinistraRoberto Gualtieri – LaPresse

Roma Sul progetto del mega-inceneritore il sindaco incontra le forze critiche della sua maggioranza

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 1 maggio 2022

Se stiamo agli atti, Roberto Gualtieri pare correre spedito verso la realizzazione del mega-termovalorizzatore da 600 mila tonnellate annue con il quale ha promesso di chiudere l’emergenza rifiuti che affligge ormai da anni la capitale. Lunedì in consiglio dei ministri dovrebbe arrivare il decreto energia che contiene un comma ritagliato su misura per il sindaco di Roma. Gli riconosce i poteri straordinari senza i quali è impensabile che riesca a realizzare l’inceneritore entro la fine di questa consiliatura, come vorrebbe.

Gualtieri, tuttavia, sa bene che non è affatto detto che tutto fili liscio. E sa anche che fin dal giorno dell’annuncio, l’impianto-monstre di Roma ha incontrato l’opposizione di Legambiente, della Cgil, del M5S (lo stesso Giuseppe Conte si è esposto sulla vicenda) e il voto contrario dell’ala sinistra della maggioranza che lo sostiene. Ecco perché ieri il sindaco ha convocato i rappresentati di Sinistra civica ecologista per un incontro sul tema. C’erano il capogruppo in assemblea capitolina Alessandro Luparelli, l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio e Paola Angelucci, che è assessora ai lavori pubblici al nono municipio, territorio che comprende l’area di Santa Palomba che sarebbe stata individuata per ospitare l’impianto.

«Il percorso che abbiamo intrapreso passa anche per l’ascolto e il confronto con tutte le componenti della coalizione e con le forze sociali e associative della città e sul loro contributo a questo processo», dice il sindaco. In soldoni, significa che lui non ha fatto marcia indietro sul progetto inceneritore e che i suoi interlocutori non hanno rinunciato alla loro contrarietà. Tuttavia, Gualtieri ha assicurato che non ha alcuna intenzione di sostituire la sinistra con i centristi (che hanno salutato con favore il termovalorizzatore) e soprattutto dice di volere accettare la sfida del dialogo: dunque, non ha intenzione di far precipitare tutto l’iter sui suoi poteri sostitutivi ma che vuole aprire un tavolo tecnico e percorsi di approfondimento con tecnici che rendano il ciclo il più virtuoso possibile. In questa ottica sarebbero previsti anche incontri pubblici con la città e con le forze di maggioranza.

«Abbiamo condiviso ed apprezzato l’impostazione di metodo finalizzato ad una soluzione definitiva della questione dei rifiuti a Roma nel rispetto degli indirizzi che l’Europa dà in materia di ambiente, con particolare attenzione al riuso, al riciclo, alla riduzione dei rifiuti e agli obiettivi di differenziata stabiliti dalla Direttiva Ue del 2018». Il riferimento all’atto legislativo di Bruxelles non è casuale, e contiene il nodo principale della questione oltre che l’oggetto della sfida sui rifiuti l’Europa punta sulla circolarità. Bisogna dunque puntare al 65% del riciclo, hanno detto gli esponenti di Sce a Gualtieri, mentre al momento la differenziata è ferma al 40%. La divergenza qui è sostanziale: si tratta di ridurre i rifiuti da incenerire, non di perseguire progetti industriali per bruciarne il più possibile.

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