Economia

Guadagni miliardari per i Benetton

Guadagni miliardari per i BenettonUn casello di Autostrade per l'Italia – Foto LaPresse

Domande e Risposte Anche uscendo da Aspi la famiglia è un impero industriale, finanziario e agricolo. L'accordo dà certezze a oltre 7 mila addetti

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 16 luglio 2020

QUANTI SONO I LAVORATORI DI ASPI CHE RISCHIAVANO IL POSTO?
Gli addetti diretti di Autostrade per l’Italia sono circa 6 mila. A questi vanno aggiunti circa 800 lavoratori delle società controllate da Aspi per altre concessioni autostradali (traforo del Monte Bianco. Ci sono poi i lavoratori di Spea che fanno progettazione e di Pavimental che fanno manutenzione dell’asflato (entrambi inquadrati come edili) che portano il totale a circa 7.300 addetti.

LA REVOCA DELLA CONCESSIONE AD AUTOSTRADE PER L’ITALIA È COMPLETAMENTE SUPERATA?
No. Il governo ha precisato che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo e dunque nel momento di completa uscita dei Benetton dal capitale di Aspi. In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in Aspi, pari all’88%, a Cdp a investitori istituzionali di suo gradimento.

QUANTO VALE ADESSO AUTOSTRADE PER L’ITALIA?
Di certo non è più i 14,8 miliardi della valorizzazione assicurata da Allianz, Edf e Dif e dai cinesi di Silk Road quando rilevarono il 12% del capitale dai Benetton. La valutazione di mercoledì degli analisti per il 100% di Aspi era inferiore a 5 miliardi. Il deciso rialzo in Borsa di ieri di Atlantia ha fatto aumentare il valore della controllata e su queste si basano le stime di un esborso di Cdp di 4-5 miliardi per avere la maggioranza di Aspi.

OLTRE ALLA PROGRESSIVA USCITA, QUALI ALTRI IMPEGNI HA PRESO ATLANTIA?
Ha rinunciato a tutti i ricorsi sulla ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario (le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti) e contro la legittimità dell’articolo 35 del Milleproroghe che aveva ridotto l’indennizzo per revoca da 23 a 7 miliardi.

CHE COSA RIMANE AI BENETTON?
Un impero che da Ponzano Veneto (Treviso) partito dall’abbigliamento si allunga in tutto il mondo. Il forziere è Edizione, le cui partecipazioni valgono oltre 10 miliardi. Il gruppo impiega oltre 100 mila persone nel mondo. Atlantia, di cui Edizione detiene il 30,2%, è la holding infrastrutturale, dove sono custoditi l’88% di Aspi, il 50% di Abertis, il 100% di Autostrade dell’Atlantico: 14 mila km in Italia, Francia, Spagna, Brasile e Cile che fanno di Atlantia il primo concessionario mondiale, oltre che un importante operatore aeroportuale, grazie al 99% di Adr (Ciampino e Fiumicino), al 64% dell’aeroporto di Nizza e al 29% dello scalo di Bologna. Nel portafoglio c’è poi Telepass, il 15,5% di Getlink (Eurotunnel) e il 23,9% della tedesca Hotchief. Ha il 16,5% di Cellnex (torri per telefonia), il 50,1% di Autogrill; quote in Generali (4%) e Mediobanca (2,1%). Con Compagia de Tierras Sud Argentino è il più grande proprietario terriero della Patagonia.

QUANTO HANNO GUADAGNATO I BENETTON DA ASPI?
Hanno dal 2002 le concessioni autostradali. Il presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni e trasporti Dario Balotta stimava per Aspi 3,9 miliardi di ricavi nel 2017 con il margine lordo che è stato di 2,4 miliardi.

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