Mancava da Roma dall’inizio dell’estate scorsa, Beppe Grillo. Da quando Luigi Di Maio aveva fatto la scissione e il M5S stava per cominciare la marcia indietro dalla maggioranza di Mario Draghi. La sua influenza politica è in crisi anche da prima. Da quando, dopo aver conferito all’ex presidente della Bce la patente di grillino ad honorem aveva lasciato i 5 Stelle in mano a un Giuseppe Conte sempre meno convinto della scelta di stare al governo.

Adesso è tornato, ha incontrato il leader e l’ha abbracciato in pubblico, davanti a deputati e senatori riuniti in plenaria. «Conte è in grandissima forma – dice il fondatore seppellendo i vecchi rancori – Sta tirando fuori tutto il nostro orgoglio». Ricorda ai neo-eletti la loro condizione precaria, sottolinea che molti di loro si trovano lì grazie al turn-over del tetto dei due mandati e che quella regola è «identitaria» e dunque intoccabile. Poi diffida chiunque dall’organizzare aree di affinità: «Il M5S è infrangibile, unito come mai prima, non ci deve più essere spazio per correnti e correntine»
Grillo appare in qualche modo rinfrancato dal ritorno all’opposizione, è come se si sentisse più a suo agio in questa condizione e lascia trapelare che sta anche pianificando (dai primi mesi del prossimo anno) un ritorno sui palcoscenici per un tour. Considera per difendere il reddito di cittadinanza bisognerà scendere in piazza. «Ci batteremo per il reddito di cittadinanza sia dentro sia fuori dal Parlamento – conferma il vicepresidente Riccardo Ricciardi, che è in lizza per la presidenza della commissione vigilanza Rai – La politica si fa anche sui territori, nelle piazze. Se si pensa che il problema è la guerra ai poveri cominciamo male».

Da qui passa l’attivismo a sinistra del Movimento 5 Stelle, secondo i piani di Conte. Per l’avvocato l’assemblea degli eletti è stata «l’occasione per compattare la squadra». «Avvertiamo forte il mandato ricevuto dai cittadini per una opposizione intransigente e implacabile», dirà più avanti. L’ex premier promette battaglia al governo sui temi, a partire dai propositi di innalzare il tetto ai contanti, misura che favorisce «mazzette in nero e valigette degli spalloni». Ma per quanto riguarda l’opposizione all’esecutivo insiste per prendere le distanze dal Pd: «se si vorrà unire alle nostre battaglie sa dove trovarci». L’Opa del M5S sull’opposizione passa anche per la partecipazione alla manifestazione nazionale della pace del prossimo 5 novembre, cui il M5S ha aderito da tempo insieme ad altre forze politiche della sinistra. «Zelensky ha chiaramente dichiarato che il suo obiettivo è vincere la battaglia con la Russia – sostiene Conte – Il mio obiettivo non può essere conseguire una vittoria militare con la Russia, con tutti i rischi che stiamo toccando con mano. Il mio obiettivo è costruire un negoziato di pace che dia una vittoria politica all’Ucraina e che assicuri pace stabile e duratura, che garantisca i diritti sovrani dell’Ucraina».