Politica

Grillo in difficoltà attacca i Verdi e cita Andreotti

5 Stelle Imbarazzo per la scelta del britannico Nigel Farage

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 15 giugno 2014

L’aver omesso l’opzione Verdi nel referendum sulla scelta dell’eurogruppo al quale iscriversi, continua ad agitare il M5S. A difesa della scelta di Farage sul sito di Grillo è apparso ieri un post firmato da Paolo Becchi che attacca i giornali accusandoli di aver spinto perché a Strasburgo il M5S si alleasse con i Verdi europei o con la lista Tsipras. Becchi è un presunto ideologo del movimento che Grillo assume o scomunica a seconda di come gli fa comodo. E ieri, evidentemente, gli tornava utile far sue le teorie di Becchi nella speranza di mettere a tacere quanti non riescono a digerire l’alleanza con il leader della destra britannica. «Oggi tutti i giornali scrivono sul fatto che votando per Farage il M5S si sposta a destra», afferma il professore genovese in un articolo intitolato «I cocomeri di regime, verdi fuori e rossi dentro» (da una frase di Andreotti), nel quale attacca la sinistra ecologista e quella guidata dal leader greco Tsipras. «Un’alleanza con questi gruppi – sostiene – avrebbe frenato la forza propulsiva di rottura da parte del Movimento verso l’attuale architettura istituzionale dell’Unione Europea. E, non è un caso, era esattamente quello che i media di regime volevano». Becchi interviene poi sul concetto di «destra e sinistra, »categorie politiche ormai prive di ogni senso e completamente a-storiche».
A Becchi ha risponde il portavoce dei Verdi italiani Angelo Bonelli, per il quale «sul blog di Grillo continuano le bugie costruite scientificamente per gettare fango sui Verdi per provare a giustificare l’ingiustificabile». «È curioso che per attaccarci sul blog di Grillo si usino le stesse frasi usate prima da Andreotti e poi da Berlusconi (i riferimenti al cocomero) per attaccare gli ecologisti», aggiunge Bonelli.
Sulla questione interviene anche il capogruppo del M5S a Strasburgo Ignazio Corrao, e lo fa difendendo al scelta di Grillo: «I Verdi erano una non-opzione che si è esclusa da sola», ora «invito tutta la componente anti-Farage che è stata fomentata in questi giorni a prendere fiato, calmarsi e giudicare i fatti (che ancora non esistono) e non la fuffa mediatica», scrive Corrao su Facebook. «Abbiamo parlato con l’Ukip di loose association – assicura Corrao – e manterremo intatta la nostra identità (da tutti i punti di vista nessuno escluso, mi sembra di essere più che chiaro), ed inoltre metteremo paura all’establishment europeo con un gruppo che ha capito la nostra natura anti-Casta, o qui anti-Troika, e che vuole fare una reale battaglia per cambiare le cose»[/ACM_2]. Questo gruppo «partirà con grande entusiasmo, tenute presenti le differenze strutturali tra noi e loro». Sarà davvero così? I termini per presentare un gruppo al parlamento europeo scadono il 24 giugno e finora Farage non ha abbastanza rappresentanti di Paesi europei per poterne creare uno. Se non ce la farà, in Europa i grillini più che mettere paura a qualcuno, come dice Corrao, passeranno buona parte della legislatura a non contare niente, avendo perdipiù anche i tempi per gli interventi limitati.

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