Green pass al via ma restano i nodi di scuola e trasporti
In Consiglio dei ministri anche la decisione sul costo dei tamponi Dalla Lega il ministro Garavaglia insiste: «Esenzione per i minori, nessun vincolo per gli spostamenti»
In Consiglio dei ministri anche la decisione sul costo dei tamponi Dalla Lega il ministro Garavaglia insiste: «Esenzione per i minori, nessun vincolo per gli spostamenti»
Comincia l’era del green pass e la Lega lo vuole già cancellare. Uno dei 913 emendamenti del Carroccio, presentati in commissione Affari sociali alla Camera relativi alla legge di conversione del decreto, prevede la totale soppressione dell’articolo 3, quello appunto che istituisce la carta verde. È la guerriglia di Matteo Salvini per tenere i riflettori sul partito «di lotta e di governo». Il ministro del Turismo Garavaglia detta i punti che la Lega (contraria all’obbligo vaccinale) chiede al premier: «Esenzione dal green pass per minorenni; autocertificazione per i clienti di bar e ristoranti; esenzione per fiere e sagre all’aperto e per i servizi interni agli alberghi; nessun vincolo per i mezzi di trasporto; tamponi salivari a scuola per i bambini».
DA DOMANI gli italiani si dovranno abituare a consumare al tavolo nei ristoranti al chiuso, assistere a spettacoli ed eventi sportivi, accedere ai musei, piscine, palestre, centri benessere, sagre, parchi tematici solo dopo aver esibito il green pass o il certificato di avvenuta guarigione o un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Ieri sera è arrivata la circolare del ministero relativa a chi non può immunizzarsi e quindi ricevere il pass: la certificazione di esenzione alla vaccinazione viene rilasciata «nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea».
Per le donne in gravidanza: «Qualora, dopo valutazione medica, si opti per rimandare la vaccinazione, potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea. L’allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione». Gli italiani che sono stati vaccinati o che sono guariti all’estero potranno richiedere, se si trovano sul territorio italiano, il rilascio delle certificazioni verdi nelle aziende sanitarie locali
Chi elude l’obbligo di green pass è soggetto a sanzioni: una multa da 400 a mille euro, sia a carico dell’esercente che del cliente; con violazioni reiterate (3 volte in 3 giorni diversi) il locale potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. A controllare saranno i dipendenti attraverso l’app VerificaC19, dovranno anche chiedere un documento d’identità. Contrari i gestori dei locali: «Non dobbiamo essere noi a effettuare i controlli – spiega la Fipe -. Proponiamo un’autocertificazione che ci sollevi da ogni responsabilità».
IL GREEN PASS al centro della cabina di regia e, quindi, del Cdm previsti per oggi. Ieri incontro preparatorio: convocati da Draghi il ministro Speranza e il commissario Figliuolo. Sul tavolo i nodi da sciogliere. A partire dai tamponi: una volta introdotto il pass, i test diventano la chiave di accesso per chi non si è vaccinato, l’idea è dimezzarne il costo utilizzando i 45 milioni messi a disposizione dal governo per il 2021. Le regioni possono aumentare la dotazione abbattendo ulteriormente la cifra ma questo significa accettare differenze territoriali. Il costo calmierato però (tra i 5 e i 10 euro) dovrebbe valere per minori fino a 18 anni e particolari categorie (come il personale scolastico). La ratio, insomma, è spingere a vaccinarsi chiunque è in condizioni di farlo.
I TRASPORTI sono un altro argomento da definire. Si va verso l’introduzione del green pass dal 30 agosto (Speranza vorrebbe anticipare al 20) per i mezzi a lunga percorrenza e quindi, con gradualità, anche per il trasporto locale. Ieri dalla ministra degli Affari regionali Gelmini, l’annuncio: «La Conferenza Stato – Regioni ha dato il via libera all’utilizzo delle prime risorse del Pnrr destinate all’acquisto di treni ad alimentazione elettrica o a idrogeno per il Tpl per un importo di 500 milioni di euro nel periodo 2021-2026. Il 50% al Mezzogiorno».
SCUOLA: l’imperativo è cercare di evitare di mandare gli studenti in dad anche il prossimo anno. Il governo deve decidere se introdurre o meno il green pass per il personale e gli studenti. Per questi ultimi sembra escluso. Per i primi è un problema marginale. In una lettera inviata ieri al governo da Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Maddalena Gissi (Cisl Scuola), Elvira Serafini (Snals) e Marcello Pacifico (Anief) si spiega: «Il personale scolastico è già ampiamente vaccinato, oltre l’85% secondo i dati, incompleti, finora comunicati. Sarebbe opportuno conoscere i dati esatti, ripetutamente richieste e ancora non resi disponibili». Del 15% che rimane, in molti potrebbero essersi vaccinati registrandosi nelle piattaforme per classi di età, sfuggendo così al conteggio. Si tratta comunque di un numero esiguo che potrebbe essere convinto attraverso l’introduzione del pass. Più complicato il discorso per gli alunni: sotto i 12 anni non c’è vaccino, la copertura degli over 12 è del 17%.
L’ANIEF: «Pare che da settembre ci sia green pass obbligatorio per docenti e Ata e non per gli studenti. Siamo pronti a un’azione legale contro l’inganno del governo: 4 insegnanti su 5 sono vaccinati e solo uno studente su 10. Se dal ministero vanno avanti sarà guerra a partire dalla class action per sdoppiare le classi». Figliuolo ieri ha inviato a regioni e province autonome la richiesta di fornire le percentuali del personale scolastico vaccinato entro il 20 agosto.
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