In un ampio servizio, «Le Figaro» racconta lo shock provocato nel mondo dei medici da due sentenze in Francia: il Consiglio di Stato acconsente a lasciar morire Vincent Lambert, in stato vegetativo permanente da anni, e il tribunale di Pau assolve, fra gli applausi del pubblico, il dottor Bonnemaison, che aiutò a morire sette malati terminali. Disorientati, i medici chiedono a gran voce una legge che consenta a loro e ai giudici di chiarire cosa è lecito e cosa non lo è. Charles Charbonnier, dell’ospedale di Tolosa dichiara: «Io so che l’eutanasia è regolarmente praticata, in piena illegalità, in rianimazione e nei reparti di terapia intensiva», poi aggiunge, «se il processo Malevre (infermiera condannata nel 2003 a 12 anni di carcere per avere aiutato diversi malati a morire, ndr) si svolgesse oggi, sarebbe assolta con una standing ovation».

Prendendo atto di questo fermento nel mondo medico e nelle sentenze della magistratura, il presidente Hollande ha incaricato Jean Leonetti e un altro deputato di diverso orientamento politico, di proporre al Parlamento le necessarie modifiche della legge in vigore, la «Loi Leonetti», che già  prevede l’eutanasia passiva.

Anche in Gran Bretagna il dibattito riscalda gli animi. La legge bocciata in passato di Lord Charles Falconer, già  ministro laburista della Giustizia, ha ora buone possibilità di essere approvata dalla Camera dei Lords. Malgrado la contrarietà del premier Cameron e del suo vice Clegg, i parlamentari dei rispettivi partiti (conservatore e laburista) sono stati lasciati liberi di votare secondo coscienza così come in Quebec poche settimane fa.

Solo in Italia i medici – con le coraggiose eccezioni dei professori Sabatelli e Saba – negano che vi sia eutanasia clandestina negli ospedali, rifugiandosi dietro la formula della «desistenza terapeutica». La politica tace e la Camera dei Deputati continua a rinviare, con un vergognoso rimpallo di responsabilità fra la presidente Boldrini e i capigruppo, la calendarizzazione della legge d’iniziativa popolare sull’eutanasia. In questo modo viene svuotato di significato il diritto riconosciuto ai cittadini dall’articolo 71 della Costituzione.

Fortunatamente abbiamo un Capo dello Stato sensibile al tema che per la terza volta si trova a stigmatizzare, ancora qualche giorno fa, l’inerzia del Parlamento. Grazie, Presidente Napolitano.

*autore di “Liberi di morire” e consigliere generale Ass. Luca Coscioni