Grave incontro di Pd e IV con golpisti venezuelani. Al peggio non c’è fine
In politica estera il PD continua a tenere una linea di complicità con le peggiori nefandezze degli Stati Uniti, persino con un presidente come Trump. Consideriamo gravissimo che l’incontro con […]
In politica estera il PD continua a tenere una linea di complicità con le peggiori nefandezze degli Stati Uniti, persino con un presidente come Trump. Consideriamo gravissimo che l’incontro con […]
In politica estera il PD continua a tenere una linea di complicità con le peggiori nefandezze degli Stati Uniti, persino con un presidente come Trump. Consideriamo gravissimo che l’incontro con una delegazione dei golpisti venezuelani, amici dell’auto-proclamato presidente Juan Guaidò, impegnati a boicottare le elezioni del prossimo 6 dicembre perché sanno di perdere.
Non sono bastate le violenze di piazza da parte delle frange più violente dell’opposizione che fanno capo al burattino Guaidò. Né gli omicidi eccellenti ed i morti di piazza dello squadrismo fascista (tra cui persone bruciate vive per essere poveri, neri e sembrare troppo “chavisti”). Non bastano neanche le foto che ritraggono l’auto-proclamato insieme ai tagliagole degli squadroni della morte paramilitari colombiani.
Né le richieste dei golpisti di inasprire le sanzioni, ancor più criminali in tempi di corona-virus. O la cospirazione internazionale e l’invocazione dell’intervento militare straniero (che in Italia implicherebbe un processo per alto tradimento, attentato contro la costituzione dello Stato e diversi anni di galera). O i mille scandali di corruzione con i soldi (anche italiani) dati come “aiuto umanitario” agli emigrati venezuelani in altri Paesi. O i soldi rubati a palate degli asset dello Stato venezuelano con il generoso aiuto di Washington. O le prove inconfutabili del coinvolgimento di Guaidò anche nell’ultima incursione militare (fallita grazie ai pescatori organizzati di Chuao) con la presenza di mercenari statunitensi, in base ad un contratto con una impresa di “contractor” statunitensi, contratto rivendicato dagli stessi golpisti. Né le prese di distanza dei settori più moderati della stessa opposizione dalla strategia suicida del golpismo violento.
Lungi dall’aiutare il dialogo (come richiesto dal Papa, dal Segretario dell’ONU, etc.), il PD si assume una grave responsabilità. Con il suo appoggio ai golpisti, il PD contribuisce a gettare benzina sul fuoco della situazione venezuelana. Nel comunicato ufficiale il PD esprime solidarietà ai golpisti e si prepara a votare nel parlamento europeo l’ennesima risoluzione contro il Venezuela che già è stato colpito dalle sanzioni di un’Unione Europea allineata con l’aggressione USA.
La politica estera del PD rappresenta la negazione dei valori internazionalisti, ben raccontati da Nanni Moretti nel film “Santiago Italia”, che ispiravano la solidarietà della sinistra italiana con i popoli in lotta dell’America Latina. Non a caso la delegazione golpista ha incontrato anche la destra. Anche in questo caso in Italia e in Unione Europea c’è una convergenza al di là delle polemiche sul sovranismo.
Negli ultimi anni, come denunciato da Lula, in America Latina gli Stati Uniti hanno portato avanti un piano di destabilizzazione dei governi progressisti e di attacco all’indipendenza di paesi non più disposti ad essere maggiordomi di Washington o dell’Unione Europea, né a farsi rubare petrolio e oro dai moderni corsari.
Maurizio Acerbo – Segretario Nazionale
Marco Consolo – Resp. Area Esteri e Pace
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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