Grande vittoria per Sinner, il China Open è suo
Tennis Il trofeo conquistato battendo un insidioso avversario, il russo Medvedev
Tennis Il trofeo conquistato battendo un insidioso avversario, il russo Medvedev
Con un doppio 7-6, Jannik Sinner si è aggiudicato il China Open. Una vittoria importante non solo per l’indubbia qualità di un ATP 500 dal palmarès prestigioso, ma soprattutto per aver battuto Daniil Medvedev, tennista contro il quale l’altoatesino era andato letteralmente a sbattere nei sei precedenti incontri.
Dunque, dopo aver appena agguantato il traguardo della quarta posizione nella classifica mondiale, proprio alle spalle del giocatore russo, Sinner ha dimostrato di poter vincere quelle sfide che sembravano rappresentare l’ostacolo principale per raggiungere la definitiva consacrazione. Battere Carlos Alcaraz in semifinale e poi Medvedev in finale si era rivelata un’impresa impossibile non più di sei mesi fa a Miami. A Pechino, invece, con una distribuzione migliore degli sforzi e con delle opportune contromisure, in particolare contro il ventisettenne di Mosca (notevole l’idea di ricalcare il serve & volley attuato da Novak Djokovic nella finale di New York con Medvedev sbattuto fuori dal campo a destra), le cose sono andate decisamente meglio.
UN RISULTATO meno netto di quanto la partita abbia in realtà suggerito. Il doppio tie-break testimonia più la resistenza di Medvedev che la superiorità di Sinner. Non che il russo non abbia creato problemi al suo avversario. Anzi, con una sensazionale prestazione balistica al servizio nel primo set, il match stava per prendere una direzione diversa. Così non è stato perché il ventiduenne di San Candido ha offerto una delle migliori performance della sua giovane carriera.
Ordinato nell’attenersi al piano prestabilito, mai sopra ritmo, disposto a soffrire ma non a stremarsi, Sinner ha saputo attendere con pazienza il momento giusto per prendersi i punti, accettando gli scambi lunghi a condizione di dettarne il ritmo. Nelle precedenti occasioni (ad esempio nelle due finali perse quest’anno a Rotterdam e a Miami) l’italiano aveva messo troppa foga per timore di rimanere intrappolato nella fitta rete di palleggi di Medvedev, col risultato di perdere il controllo dello scambio, di commettere numerosi errori e, infine, di esaurire le energie.
UN’ANSIA che perciò gli aveva sottratto quella lucidità che, al contrario, ieri è rimasta intatta anche nei momenti potenzialmente più insidiosi della partita. Due tie-break perfetti, un servizio funzionale a prendere il comando del gioco, un dritto che ha prodotto parecchi danni, una buona tenuta sulla diagonale del rovescio e un discreto numero di vincenti hanno garantito una vittoria per certi versi sorprendente, se si pensa a quanto sia stato vicino a lasciare Pechino sia al primo turno con un accenno di crampi contro Daniel Evans, sia ai quarti con i conati di vomito e un Grigor Dimitrov che lo aveva obbligato a un pericoloso terzo set.
Questo successo è forse più significativo della semifinale ottenuta a Wimbledon e dell’affermazione al Master 1000 di Toronto. Tabelloni abbordabili e la netta sconfitta con Djokovic avevano sollevato più di un ingeneroso dubbio. In Cina, Sinner ha inaugurato un nuovo percorso e da domani, a Shangai, inizierà a scoprirne le possibili destinazioni.
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