Come spiegare l’attenzione intensa che a partire in ogni caso dal 1929, come dimostra una lettera a Tania del 25 marzo di quell’anno, Gramsci riserva all’«americanismo» e al «fordismo»? Il giudizio a tratti positivo espresso a tale proposito dai Quaderni del carcere dimostrerebbe il crescente distacco del rivoluzionario in carcere dal movimento comunista? Al di là del desiderio di accomodamento al clima ideologico oggi dominante che ispira tale interpretazione, a viziarla è un equivoco di fondo. Le pagine su «Americanismo e Fordismo» parlano non solo degli Stati Uniti ma anche della Russia sovietica, e forse parlano della Russia sovietica più...