Hendrick Goltzius, “Goltzius’ rechterand”, 1588, Haarlem, Teylers Museum   Bisogna sfogliare le pagine delle vite degli illustri pittori fiamminghi, olandesi e tedeschi di Karel van Mander (sezione portante del suo Schilder-Boeck, edito nel 1604) per intercettare protagonisti e comprimari dello splendido canto del cigno del tardo manierismo europeo tra Praga, Monaco di Baviera, Anversa, Haarlem, Utrecht, negli anni in cui ormai i Carracci e Caravaggio guidano il ritorno alla natura facendo presto scuola in tutta Europa. Al contrario di Vasari, lo scrittore (e pittore) fiammingo non arricchisce di molto la rassegna di artisti «egocentrici, lunatici, nevrotici, ribelli, infidi, licenziosi, stravaganti...