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Golden Globes privatizzati, conflitto d’interessi dietro l’angolo

Golden Globes privatizzati, conflitto d’interessi dietro l’angolo

Hollywood Lunedì si è sancito il passaggio da associazione nonprofit a marchio commerciale, i corrispondenti diventeranno impiegati. Ma i rischi non mancano

Pubblicato più di un anno faEdizione del 14 giugno 2023

È un grande scossone per Hollywood: i Golden Globes diventano «privati». Con un comunicato, lunedì si è sancito il passaggio da associazione nonprofit a marchio commerciale, tutti gli asset, i diritti e le proprietà sono stati infatti venduti a Dick Clark Productions e Eldridge, controllata dal miliardario dell’entertainment Todd Boehly. Un profondo cambiamento che renderà i 97 corrispondenti esteri dell’Hollywood Foreign Press Association (Hfpa), accreditati per votare ai premi cinematografici, dei veri e propri impiegati, con uno stipendio da 75mila dollari all’anno.

CONTINUERÀ invece a non ricevere alcun compenso il gruppo più «diversificato» di giornalisti coinvolto lo scorso anno, dopo le forti polemiche scaturite da un’inchiesta del «Los Angeles Times» che aveva portato a galla la composizione dei membri dell’Hfpa – tutti bianchi, nessun afroamericano – e un sistema di pressioni, favori e «influenze» tra orologi e altre regalie. Ed è su quest’ultimo punto, la trasparenza, che la nuova incarnazione dei Golden Globes preoccupa non poco. Dick Clark Productions e Eldridge sono infatti una joint venture proprietaria di tutti i principali media statunitensi dell’intrattenimento: «Variety», «Hollywood Reporter», «Deadline», «Indiewire»…il rischio di un conflitto di interessi è molto forte. Nelle intenzioni di Boehly, la privatizzazione – annunciata quasi da un anno – dovrebbe rendere l’organizzazione più professionale e credibile. C’è però perplessità a Hollywood, i dipendenti della Hfpa saranno infatti gli unici impiegati di un’azienda privata a votare per un premio. È stato reso noto che se un membro non volesse unirsi alla nuova azienda avrà una buonuscita di 225 mila dollari. Nel frattempo si contratta per trovare un canale o un broadcaster che trasmetta la prossima cerimonia del 7 gennaio 2024, dopo i tragici cali di audience degli ultimi anni.

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