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Golar Tundra in arrivo, i ricorsi al Tar possono attendere

Golar Tundra in arrivo, i ricorsi al Tar possono attendereUna protesta contro il maxi rigassificatore – Ansa

Maxi rigassificatore Si va al 5 luglio, i giudici amministrativi hanno accolto la richiesta di Snam e del commissario Eugenio Giani. Il sindaco Ferrari: "Si rinvia perché Snam non ha ancora presentato la relazione definitiva sulla sicurezza dell'impianto". Sabato 11 si manifesterà di nuovo, con associazioni, sindacati di base, comitati e forze politiche (M5s, Avs, Prc) che hanno raccolto l'appello dalla Rete no rigassificatori e dalla Rete per il clima fuori dal fossile.

Pubblicato più di un anno faEdizione del 9 marzo 2023

Mentre la gigantesca nave rigassificatrice Golar Tundra prosegue il suo viaggio verso Piombino, con arrivo previsto il mese prossimo, il Tar del Lazio ha rinviato al 5 luglio la decisione di merito sul ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la messa in opera dell’impianto nell’area portuale, a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Il tribunale ha accolto l’istanza di rinvio presentata dai legali di Snam e dall’Avvocatura dello Stato, che rappresenta il commissario straordinario e presidente toscano Eugenio Giani.

“Il Tar è stato costretto al rinvio – ha spiegato il sindaco piombinese Francesco Ferrari al termine dell’udienza – perché Snam non ha ancora presentato la relazione definitiva sulla sicurezza dell’impianto. Questi documenti sono indispensabili per consentire al tribunale di prendere una decisione sul progetto”.

Intanto però si va avanti. “Entro metà aprile arriverà la nave e 5 miliardi di gas saranno al servizio del popolo italiano – ha commentato il commissario Giani – in questo modo si limiterà fortemente la dipendenza dalla Russia”. Parole che non convincono affatto i tanti oppositori al progetto, che questo sabato manifesteranno in città dietro lo striscione “Liberiamoci dal fossile”. All’iniziativa, presentata in Parlamento dalla Rete no rigassificatori e dalla Rete per il clima fuori dal fossile, ci saranno più di trenta comitati dei “territori in cammino”, oltre ai sindacati di base Usb e Cobas, Legambiente, Greenpeace, le tute blu Gkn, Rifondazione, l’alleanza Verdi-Sinistra e il M5s.

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