«A situazioni complesse sono mancate risposte complesse, che non corrispondo al profondo tessuto solidale di Torino». Così Patrizia Ghiani, coordinatrice dell’Area Povertà e Inclusione sociale del Gruppo Abele, commenta l’escalation legalitaria ai danni delle persone senza fissa dimora sotto la Mole. Prima, le dichiarazioni del comandante dei vigili Emiliano Bezzon, che aveva invitato a non fare l’elemosina perché «per loro il centro è un bancomat» e per questo motivo «rifiutano le soluzioni offerte dalla città», poi, le polemiche in consiglio comunale, con l’opposizione di centrosinistra critica nei confronti della politica del decoro «a 5 stelle», fino allo sgombero dei poveri...