Nel giorno delle bandiere a mezz’asta per la strage che continua nel nord, impermeabile ai pur reali segnali positivi, tanto da aver superato ieri di nuovo il confine delle 800 vittime, anche Confindustria ammaina i suoi pennoni. In segno di lutto preventivo per le sorti dell’economia se le fabbriche, chiuse in ritardo una settimana fa, non riapriranno presto. L’analisi dell’Ufficio studi di viale dell’Astronomia è un macigno. Prevede una caduta del Pil di 10 punti nella prima metà dell’anno, con recupero parziale, se a fine maggio la fase acuta dell’emergenza sarà finita, sino a perdere nel complesso solo 6 punti...