Nonostante la presenza intorno a noi di rifugiati in fuga da persecuzioni religiose e politiche abbia portato a un profluvio di studi sulle diaspore, l’esilio di centinaia di simpatizzanti delle dottrine protestanti dall’Italia dell’Inquisizione all’Europa delle guerre di religione non incontra più l’interesse di un tempo. Basti pensare che nell’utile sintesi sulla mobilità delle minoranze religiose perseguitate nell’età della Riforma e della Controriforma, scritta da Nicholas Terpstra (e ora tradotta dal Mulino), quel gruppo di eretici italiani di formazione umanistica, che rifiutarono di piegare la testa sotto il giogo dell’Inquisizione ma non riconobbero mai nemmeno i nuovi papati messi in...