Gli Elii: «Non è un addio chiamatelo ’arrivedorci’»
Musica La band milanese alla vigilia di un 'ritiro' dalle scene che si profila molto lungo: Sanremo, un nuovo disco e una serie di date...
Musica La band milanese alla vigilia di un 'ritiro' dalle scene che si profila molto lungo: Sanremo, un nuovo disco e una serie di date...
Sarà un lungo addio l’abbandono della scena «musicale» di Elio e le Storie Tese. Al previsto concerto – definitivo – stasera a Milano seguirà la partecipazione al prossimo festival di Sanremo, un Tour d’addio di undici date nei palazzetti di tutta Italia e un nuovo disco a inizio 2018. Il brano che verrà presentato a Sanremo si chiama: Arrivedorci, il saluto di Stanlio e Ollio ne: Tempo di pic-nic (Perfect day) dove si dice continuamente arrivedorci, ma il saluto non si concretizza mai in una partenza. «Se chi se ne va che male fa, chi resta ci rimane un po’ male». In conferenza stampa ci si domanda se non sia una presa in giro. I motivi dello scioglimento sono stati rivelati a marzo con l’annuncio da Londra. «Ci sono stati scazzi durante il tour europeo – dicono gli Elii, il bus aveva un solo bagno chimico. Poi le cose cambiano: noi siamo persone civili che mantengono comunque ottimi rapporti formali. Addio ci sembra troppo forte, arrivedorci ci sembra meglio. Vista la quantità di persone che ci vuole salutare, invece che un concerto di addio, abbiamo deciso di fare un tour di addio».
IL 2018 è un bell’anno per chiudere, a vent’anni dalla morte di Feiez, indimenticato poli-strumentista del gruppo composto da amici oltre che da professionisti della musica. Non dicono se siano in arrivo libri, dvd o film. Faso: «Non vogliamo ’spoilerare’ le cose, come dicono oggi i giovani, abbiamo tantissime idee, è talmente bello scioglierci che sarebbe bello farlo ogni anno».Ci saranno degli spin-off: «Mangoni è un artista non più giovane che stiamo allevando da anni. Poi dj Mendrisio (Meyer) che fa un mix tra tecno e yodel, infine Vittorio Cosma nelle vesti di Carmelo sta riscuotendo successo. C’è anche la possibilità di un sottomultiplo della band».
La presenza a Sanremo è dovuta all’invito di Claudio Baglioni. Elio: «Siamo sempre andati con la speranza di arrivare penultimi, il fatto di essere arrivati al secondo posto per ben due volte è stato un errore del pubblico. Ora abbiamo cambiato idea e vorremmo arrivare ultimi. Le cose cambiano. È il nostro modo per dire addio a una bellissima storia, vogliamo una bella fine da un bel palco che è quello dell’Ariston». Il nuovo tour non contiene nessuna data a Milano: «Il forum d’Assago – spiega l’ironico Faso – è sempre occupato come la domenica il campo da tennis; lo stadio di San Siro bisognerebbe riempirlo e a Milano non ci sono più i piccoli locali di una volta, come il Grillo parlante, il Sorpasso o Le scimmie. Ci piacerebbe fare un concerto al parco Lambro, dove hanno suonato i nostri miti». D’addio è il concerto, d’addio è il tour, d’addio è il disco. Ciao Elio, ciao. Ma di un addio lungo si tratta, un Italian goodbye, come gli anglosassoni chiamano quei dieci minuti minimi di commiato del gruppo di italiani a fine serata: giro di saluti, poi ancora chiacchiere e poi ancora saluti. «Perché – chiosa la band – ci piace stare assieme».
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