Di maternità e morte parla il cantautore americano cresciuto in Venezuela in questo suo nuovo lavoro che porterà in concerto a Milano il 9 febbraio, unica data italiana finora prevista. Leggero senza mai scadere nello stucchevole, sperimentale nel costruire arrangiamenti solo all’apparenza semplici, è cantato in inglese con tre brani in spagnolo, la sua madre lingua. Kantori Ongaku – che ha anticipato l’album – è un brano surreale e vuole essere anche un omaggio a una leggenda del pop sperimentale Haruomi Hosono, che è stato il membro fondatore della Yellow Magic Orchestra. Nel disco anche le voci della cantautrice gallese Cate Le Bon nel brano Now All gone, e la collaborazione con il produttore musicista Noah Georgeson. Il 2019 di Devendra è stato un anno fitto, con una sequenza di produzioni impressionante. Nell’ordine: una collezione di demo Fragments du monde flottant, una linea di vestiti per Alex Crane, il libro di poesie Weeping gang, bliss void, yab yum e una raccolta di disegni Vanishin wave, ispirati al terremoto che ha colpito il Giappone nel 2011.
Gli appunti sonori di Devendra Banhart
Note sparse. Pubblicato il quarto lavoro «Ma» del cantautore americano ma cresciuto in Venezuela. Melodie sospese su testi che evocano maternità e morte
Note sparse. Pubblicato il quarto lavoro «Ma» del cantautore americano ma cresciuto in Venezuela. Melodie sospese su testi che evocano maternità e morte
Pubblicato 5 anni faEdizione del 2 ottobre 2019
Pubblicato 5 anni faEdizione del 2 ottobre 2019