Gli appunti sonori di Devendra Banhart
Note sparse Pubblicato il quarto lavoro «Ma» del cantautore americano ma cresciuto in Venezuela. Melodie sospese su testi che evocano maternità e morte
Note sparse Pubblicato il quarto lavoro «Ma» del cantautore americano ma cresciuto in Venezuela. Melodie sospese su testi che evocano maternità e morte
Di maternità e morte parla il cantautore americano cresciuto in Venezuela in questo suo nuovo lavoro che porterà in concerto a Milano il 9 febbraio, unica data italiana finora prevista. Leggero senza mai scadere nello stucchevole, sperimentale nel costruire arrangiamenti solo all’apparenza semplici, è cantato in inglese con tre brani in spagnolo, la sua madre lingua. Kantori Ongaku – che ha anticipato l’album – è un brano surreale e vuole essere anche un omaggio a una leggenda del pop sperimentale Haruomi Hosono, che è stato il membro fondatore della Yellow Magic Orchestra. Nel disco anche le voci della cantautrice gallese Cate Le Bon nel brano Now All gone, e la collaborazione con il produttore musicista Noah Georgeson. Il 2019 di Devendra è stato un anno fitto, con una sequenza di produzioni impressionante. Nell’ordine: una collezione di demo Fragments du monde flottant, una linea di vestiti per Alex Crane, il libro di poesie Weeping gang, bliss void, yab yum e una raccolta di disegni Vanishin wave, ispirati al terremoto che ha colpito il Giappone nel 2011.
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