La storia la scrivono i vincitori, e la torcono a proprio uso e piacimento. Il fattaccio è noto, non c’è da sbigottire o fingere scandalizzata sorpresa. Ai vinti, finché non sono afoni, spetta il compito, sovente ingrato, di confutare e correggere e tentare di impedire che le versioni addomesticate del passato s’impongano come senso comune per i posteri. A volte gli riesce. Gli anni spezzati, il brutto film-tv dedicato da Raiuno al commissario Luigi Calabresi stupra la storia recente di questo Paese. Occorre segnalarlo senza strilli, senza fingersene stupiti e, possibilmente, senza attaccarsi a particolari in questo caso irrilevanti come...