Gli anni frenetici di Sting, Copeland e Summers
Note sparse «Every Move You Make: The Studio Recording» celebra il quarantennale del disco d'esordio dei Police con una raccolta degli album della band più un Lp di tutti i B-Side
Note sparse «Every Move You Make: The Studio Recording» celebra il quarantennale del disco d'esordio dei Police con una raccolta degli album della band più un Lp di tutti i B-Side
La musica dei Police è stata talmente originale che ha cessato di esistere con la fine della band. Dopotutto è stata l’inedita e impensabile fusione di elementi sonori portati in dote da ogni singolo componente a far deflagrare il gruppo. Troppo differenti le provenienze e i desideri del trio per poter resistere sia al successo sia alle rispettive voglie di indipendenza, soprattutto del leader Sting o nelle velleità di musicista totale di Stewart Copeland. Insomma i Police, felice sintesi di punk-reggae, il celebre «regatta» style non esente da cavate prog, avant-pop e jazz, si spensero in un poco più di un quinquennio di frenetica attività, dal 1978 al 1983 ed altrettanti album.
Quei dischi si ritrovano in vinile come erano usciti allora nel cofanetto Every Move You Make: The Studio Recording (Universal) che celebra il quarantennale di Outlandos d’Amour, il loro folgorante album di debutto con in più un sesto LP, Flexible Strategies, contenente Lati B di singoli e canzoni non comprese nei dischi. Troppo famosi sia i titoli sia i brani per citarne anche uno solo. Più interessante è il bonus – disc che mostra l’off-line dei Police, i cui poli opposti sono l’inaccettabile per Sting ruvidezza di Henry Padovani e le sofisticate trame di Murder by Number, rara composizione proprio dell’ancora sottovalutato Summers.
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