ExtraTerrestre

Gli altri candidati, dalla «signora dei ghiacci» al prof Lorenzoni

Accanto ai soci della Cartiera Pirinoli, c’erano altri sette candidati al Premio Luisa Minazzi «Ambientalista dell’anno», promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia. Si tratta di Margherita Eufemi, docente presso […]

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 12 dicembre 2019

Accanto ai soci della Cartiera Pirinoli, c’erano altri sette candidati al Premio Luisa Minazzi «Ambientalista dell’anno», promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia. Si tratta di Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha studiato con il suo gruppo di ricerca i rischi di neoplasie nella valle del Sacco, in Ciociaria, collegati al Lindano, un insetticida da anni bandito. Spazio C.a.s.a., che a Frontignano di Ussita, zona terremotata nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, ha dato vita ad una residenza creativa che punta a ricostruire le radici identitarie. Agitu Ideo Gudeta, che dalla natia Etiopia, dove ha affrontato una battaglia contro il land grabbing rischiando l’arresto, è giunta in Trentino e ha fondato una azienda agricola dove alleva, nonostante le difficoltà, splendide capre Mochena altrimenti destinate all’estinzione. Gerlando Iorio, che come incaricato del Ministro dell’Interno sta operando per contrastare i roghi dei rifiuti in Campania. Stefano Liberti, giornalista d’inchiesta e documentarista che con i suoi lavori lotta per risvegliare la consapevolezza dei cittadini. Franco Lorenzoni, pedagogista ed insegnante che con la Casa laboratorio di Cenci, da lui fondata, ha creato un modello educativo centrato sul dialogo fra le generazioni. Paola Francesca Rivaro, «la signora dei ghiacci», che combatte in difesa del clima grazie anche alla ricerca compiuta in otto diverse spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross.

«Per noi i finalisti del Premio Luisa Minazzi – spiegano Marco Fratoddi e Vittorio Giordano, coordinatori del Festival della virtù civica al cui interno è inserito il riconoscimento – selezionati sulla base delle segnalazioni inviate dalla Giuria preliminare, sono tutti vincitori, perché ognuno di loro racconta l’Italia migliore, quella che non ha paura di cambiare e di impegnarsi, perché sa che la posta in palio è la più importante: il futuro». Italia migliore di cui Luisa Minazzi è stata un esempio. Dirigente scolastico, assessora all’Ecologia negli anni Novanta, è morta di mesotelioma, il maledetto tumore dell’Eternit, nel 2010. Disse in un’intervista: «Ero una bambina timida e piuttosto controllata. Non parlavo molto. Le cose sono cambiate alle scuole superiori, quando confrontandomi con gli altri ho cominciato a capire che era possibile avere idee proprie e difenderle. Lì è successo qualcosa: ho capito che non avrei mai accettato le ingiustizie, anche a costo di essere sola. Ma poi non si è mai veramente s

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