Lavoro

Giubileo formato Expo: lavoro gratis nei beni culturali

Giubileo formato Expo: lavoro gratis nei beni culturali

Grandi eventi Il caso dei 29 «volontari» nei beni culturali della Capitale. L'analisi dei bandi reclutano 1000 giovani per i 9 mesi dell’evento con funzioni che si sovrappongo a quelle dei professionisti. E inizia la mobilitazione.

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 5 gennaio 2016

Giubileo della Misericordia, modello Expo. Detto, fatto. Senza ricorrere a un accordo sindacale, come quello firmato a Milano il 23 luglio 2013 che ha legalizzato il lavoro gratis in Italia, a Roma si ricorre ai bandi che hanno reclutato mille volontari che svolgeranno il servizio civile durante i nove mesi dell’evento religioso, età tra i 18 e i 28 anni, lavoro di 12 mesi per un compenso mensile di 433,80 euro, vitto e alloggio compresi, come previsto dalla relativa legge. Come in tutti i grandi eventi, commerciali come Expo o religiosi come il Giubileo, è difficile distinguere tra un impegno lavorativo che richiede specializzazione e quello etico del volontario.

La distinzione è sfuggente, anche perché in entrambi i casi si fa appello ai valori morali, al desiderio di donarsi agli altri che in alcuni casi supplisce – o sostituisce – il personale specializzato. È inevitabile che questo accada per un evento che mescola motivazioni religiose con quelle del turismo storico-archeologico a Roma. I bandi specificano che i volontari svolgeranno servizi di accoglienza ai pellegrini, in particolare ai disabili e alle «fasce deboli della popolazione» e poi di «orientamento nei luoghi sacri, nei musei, nelle biblioteche, nei siti archeologici e altre strutture di rilevanza artistica presenti nella Capitale» (qui). Funzioni di assistenza si mescolano dunque con quelle delle guide turistiche, quelle degli storici dell’arte, degli archeologi, dei traduttori e degli uffici stampa. Si parla, infatti, di «mediazione culturale e comunicazione sugli eventi e i temi del Giubileo» (qui).

I volontari sono reclutati in una logica di eterodirezione: dovranno rispettare gli orari di servizio, sono obbligati a pernottare se previsto dal progetto, non possono interrompere il servizio (si legge all’articolo 7 di un bando per 644 volontari: qui). In più hanno un rimborso spese come per gli stage o i tirocini. La confusione tra eterodirezione e volontariato è stata agevolata anche da programmi come «garanzia giovani» che prevede anche progetti di volontariato, nel Lazio ad esempio.

In questo quadro è emerso il bando l’archeologia in cammino per il Giubileo indetto dal ministero dei beni culturali con scadenza il 25 gennaio (qui). Si cercano 29 giovani a 14 euro al giorno, per la durata del Giubileo, nel primo municipio di Roma a più alta concentrazione monumentale. Volontari disposti a «flessibilità oraria» a partecipare a «corsi o seminari» e ad «attività anche in giorni festivi e prefestivi». Si chiede di vigilare sul patrimonio museale, accogliere il pubblico e soprattutto svolgere ruoli professionali da archeologi e archivisti: «creare schede scientifiche con foto sulle caratteristiche storiche dei beni».

«Non hanno nessuna vergogna – sostiene Leonardo Bison della campagna #miriconosci lanciata dai lavoratori precari nei beni culturali e sostenuta dalla Rete della conoscenza  – hanno scritto nel dettaglio compiti di ricerca specialistica, quella su cui noi facciamo tesi e ci specializziamo. storico. È un precedente pericoloso: se nessun professionista risponderà al bando, come mi auguro, prenderanno chiunque farà domanda al di là della specializzazione. Chiediamo il ritiro del bando, non c’è alternativa. Non siamo disposti a lavorare gratis o in cambio di piccole mance». Dettaglio: ai 29 volontari non è chiaro se sarà assicurato vitto e alloggio. Per loro, nessuna misericordia.

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