Visioni

Gianna Nannini e la svolta di Nashville

Gianna Nannini e la svolta di NashvilleGianna Nannini – foto di Daniele Barraco

Note sparse Esce il 15 novembre «La differenza», dieci inediti per la cantautrice senese tra rock, blues e folk

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 13 novembre 2019

Dieci inediti in presa diretta, registrati a Nashville, prodotti da lei stessa affiancata da Tom Bukovac e Michele Canova e al mix da Alan Moulder. Gianna Nannini si affranca dalle (troppe) certezze degli album più recenti e azzarda un disco poco radio friendly, scevro di post produzione, vario nelle atmosfere e con un afflato folk, blues e rock che mancava da troppo tempo. La differenza (SonyMusic, in uscita venerdì 15 novembre) è un bel disco – ma lo si apprezza solo dopo qualche ascolto: dal ritmo in levare in Romantico e bestiale: «mi piace quanto sbagli, nella lista degli errori batti me», al romantico che non ti aspetti – Coez – che duetta con lei in Motivo, passando per l’arpeggio minimale che introduce Gloucester Road «qualcuno mi manca, me», condito di banjo e tamburi, il rock blues de L’aria sta finendo: «siamo stati condannati, a prenderci le pene e a nasconderci i pensieri. Dopo tutto il dolore non c’è niente», alla ballata spiazzante con intro di pianoforte in Canzoni buttate.

SI È DIVERTITA, molto: «Quando ho deciso di fare il mio nuovo album era poco più di un anno fa. Non avevo ancora scritto niente ma avevo un’idea precisa: ripartire dalle mie origini folk-blues-rock senza prestare il fianco a nessuna moda. Volevo riprendere quel capitolo sospeso con l’album California». E si prende anche – con molta ironia – delle rivincite contro il tempo che passa: «Dicono ‘tu dopo i 30 anni non puoi più fare rock perché le donne invecchiano e non se le fila più nessuno- Invece ho dimostrato che sono molto viva soprattutto dopo i cinquanta….».

ALBUM DIRETTO, senza fronzoli: «Ho voluto un live in studio, un disco registrato in presa diretta ma con le tecniche di oggi, senza campionatura e senza overdub, il metodo in cui si registra uno strumento alla volta». Testi d’amore, ma non troppo: «Meglio dire conflitti d’amore, è un amore incazzato non sdolcinato, noi i meccanismi tossici li creiamo già tra le persone, parte da lì il problema ambientale non perché ci bombardano di bombe chimiche». Gloucester road è uno dei motivi più ispirati dalla raccolta: «Mi sono ispirata al libro A Room of One’s Own (Una stanza tutta per sé) di Virginia Woolf, ho pensato che sarebbe stato bello condividere questa stanza e quello che succedeva lì dentro sul mio profilo Instagram. E quella stanza l’ho chiamata MyFaceStudio». Dal vivo Gianna Nannini torna con un tour europeo che apre da Londra il 15 maggio 2020, unica tappa italiana il 30 maggio nello stadio di Firenze, dove si esibirà per la prima volta.

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