Visioni

Gianluca Petrella, «oltre il jazz» sul palco del Medimex

Gianluca Petrella, «oltre il jazz»  sul palco del Medimex

Musica Incontro con il trombonista che in duo con DJ Gruff inaugurerà in 7 giugno a Taranto la nuova edizione del festival

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 giugno 2018

Venerdì 7 giugno, intorno a mezzanotte, probabilmente citando Monk e Pickett, si animerà la notte del Medimex al molo Sant’Eligio, nel borgo antico di Taranto, con Dj Gruff e Gianluca Petrella. «Ci conosciamo da parecchio vivendo entrambi a Torino, abbiamo sviluppato una grande affinità. Questa esibizione insieme è nata nel 2014 per il Locus Festival ed è andata crescendo nel tempo, ampliando repertorio e sonorità – confessa Petrella, superstar del trombone, nato a Bari nel 1975 e cresciuto tra bande paesane, feste di matrimonio e standard jazz, ormai celebrato in tutto il mondo – Gruff non è solo un rapper, definizione oggi fortemente limitativa, avendo una musicalità e un senso del ritmo molto spiccato, un flow nell’eseguire i testi così regolare ed è un grande deejay che si cimenta con lo scratch e il turntablism. Io, da parte mia, mi applico anche con l’elettronica. Oggi il mio modo di pensare la musica è circondato dal moog e dai sintetizzatori, per filtrare il suono e colorirlo. La parte acustica è il trombone che passa però attraverso apparecchiature e interagisce con loop ed effetti vari».

Per la prima volta il Medimex si affaccia tra il Mar Grande e il Mar Piccolo, la baia di Taranto dove dal 7 al 10 giugno il festival, promosso da Puglia Sounds, vedrà intrecciarsi concerti, incontri, lezioni, dibattiti, mostre, personaggi, showcase, presentazioni di libri.
In programma lo spettacolo 3D in esclusiva per l’Italia dei Kraftwerk, headliner di questa edizione con i Placebo, e le esibizioni di Roni Size, Daddy G (Massive Attack), Casino Royale, Nitro, Kiol, Canzoniere Grecanico Salentino. Prevista anche la mostra Kurt Cobain & Il Grunge: Storia di una Rivoluzione al Museo Archeologico. Fotografie di Michael Lavine e Charles Peterson con scatti inediti sui Nirvana e il loro fondatore. E poi un importante spazio di confronto professionale sulle opportunità del mercato mondiale e incontri per il pubblico con, tra i tanti, Max Gazzè, Giuliano Sangiorgi, Raphael Gualazzi, Ghemon e Paul Cook (Sex Pistols), un mercato internazionale del vinile delle etichette indipendenti, dj set, proiezioni, contest.

«Col nostro lavoro, con l’arte e con la musica, speriamo di far respirare un po’ d’aria diversa a questo bellissimo posto, pieno di storia e di fascino – aggiunge Petrella – Mezza città si muove intorno alle strutture industriali, con i problemi d’ambiente e di salute che conosciamo. É una città viva che ha bisogno di stimoli nuovi per rinascere quindi ben venga il Medimex e altre occasioni. Ci sono tanti musicisti talentuosi e io ho collaborato con Michele Cassetta, un medico in uno spettacolo pseudoteatrale, La mente latente, un monologo sul cervello dove mi sbizzarrisco col trombone».

Artisti e operatori potranno incontrare direttori di festival, responsabili di agenzie, etichette discografiche e stakeholder internazionali. Fitto il calendario di panel, workshop e keynote e numerosi i Face to Face, attività di networking con operatori delle scene world, jazz, indie/pop/rock provenienti da tutto il mondo. Tornano le scuole di formazione Puglia Sounds Musicarium e Songwriting Camp, la prima dedicata a temi trasversali e significativi delle professioni del settore, la seconda pensata per apprendere e perfezionare le diverse discipline della musica.

«La musica è un continuo andare avanti – conclude Petrella – una scoperta quotidiana, senza cristallizzarsi nelle cose conosciute. In questi ultimi anni la mia strada non è solo il jazz, io mi sento come un Ronin del Giappone post-feudale che va su e giù, scoprendo e ascoltando suoni diversi, ben attento a curare il mio cuore. Con una totale libertà di fare quello che voglio e di collaborare, con una grande orchestra come la Cosmic Band o in duo con Nicola Conte, con persone animate dalla mia stessa passione, dalla volontà di innovare e aprirsi alle diversità e di non appiattirsi sul già sentito».

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