È il politico più sopravvalutato in Italia. Prova ne sia che, nonostante il flop al ministero dello Sviluppo economico con Mario Draghi, Giancarlo Giorgetti è stato promosso da Giorgia Meloni addirittura al ministero dell’Economia. Non che il leghista moderato varesino di Cazzago Brabbia che va per i 56 abbia competenza in materia, tanto che viene il fondato dubbio che la leader di Fratelli d’Italia l’abbia scelto proprio perché considerato imbelle e dunque facilmente controllabile.

I giornali che vanno per mainstream ne hanno fatto il paladino della Lega draghiana di governo antisovranista. Peccato che si sia sempre riallineato alla politica di Matteo Salvini, limitandosi a far filtrare veline critiche a d’uopo, senza mai affrontarlo.
La sua avventura al Mise sarà ricordata per un miracolo e una vigliaccata. Il primo riguarda l’essere riuscito a unire Federmeccanica e Fiom – l’acqua santa e il diavolo – nel criticare il suo immobilismo rispetto alla crisi dell’automotive. Il secondo riguarda la sera in cui la Whirlpool ha deciso il colpo di mano di licenziare gli operai di Napoli: invece di essere al tavolo di trattativa al Mise, Giorgetti era a fare campagna elettorale per il sindaco di Varese, poi sconfitto da un grigio esponente Pd.

Ora Giorgetti avrà a che fare con la legge di Bilancio più delicata e necessariamente veloce della storia, forte dell’endorsement del suo predecessore e altrettanto imbelle Daniele Franco: «È adattissimo». Per evitare l’esercizio provvisorio i tempi di approvazione della finanziaria sono strettissimi. Qui si misurerà nuovamente la sua ormai proverbiale capacità di galleggiamento: Salvini chiede da mesi chiede uno scostamento di bilancio da 30 miliardi per affrontare il caro energia e il boom dell’inflazione; Giorgia Meloni non ne vuole sapere. Andrà a finire che Giorgetti farà quello che vuole Meloni ma riuscirà a non litigare con Salvini. Ecco perché Giorgetti è considerato così «intelligente»: sembra sempre avere idee illuminanti ma in realtà fa quello che gli dicono gli altri e che conviene a lui. Razza padana, razza mai in estinzione.