Sono ancora fotografie queste che abbiamo davanti o non piuttosto battiti d’ala impressi sulla carta, macchie di luci vaganti, impronte di un’anima irrequieta, sussulti di un cuore sul ciglio della vita? Davvero, guardando la straordinaria sequenza dei 400 provini che hanno originato l’estremo lavoro di Mario Giacomelli, il nostro occhio si trova in bilico, incapace di stabilire la vera natura di queste immagini. Nel loro formato minimo sono attraversate da una vertigine; l’una rimbalza nell’altra sull’onda di una corrente eccitata e inquieta. Quasi un flusso di una coscienza liberata e capace con la sua sola energia di impressionare la carta...