Cinque anni fa, nel 2013, le proteste nate nel cuore di Istanbul per difendere il parco Gezi dall’ennesima speculazione edilizia – marchio e piaga della Turchia a guida Akp – hanno visto la partecipazione di milioni di cittadini nelle piazze di tutto il paese. L’esperienza di lotta comune all’interno di un movimento eterogeneo quale appunto quello di Gezi, ha avuto il proprio trait d’union nella diversità: genere, colore politico, provenienza sociale e addirittura tifo calcistico. Il libro del giornalista turco-tedesco Deniz Yücel, tradotto in italiano da Serena Tarascio (Ogni luogo è Taksim. Da Gezi Park al controgolpe di Erdogan, Rosenberg...