Gerusalemme ad alta tensione
Spianata delle Moschee Per la ricorrenza del Tisha B'av oggi centinaia di israeliani cercheranno di entrare sulla Spianata. Per gli ebrei è il sito dove sorgeva il biblico Tempio. Non sono "turisti". Sono militanti di destra che invocano la sovranità ebraica sul luogo santo. Si temono scontri con i palestinesi
Spianata delle Moschee Per la ricorrenza del Tisha B'av oggi centinaia di israeliani cercheranno di entrare sulla Spianata. Per gli ebrei è il sito dove sorgeva il biblico Tempio. Non sono "turisti". Sono militanti di destra che invocano la sovranità ebraica sul luogo santo. Si temono scontri con i palestinesi
Il sito “Monte del Tempio” non nasconde la soddisfazione per il previsto arrivo in massa di ebrei religiosi oggi all’ingresso della Spianata delle Moschee di Gerusalemme, il luogo dove secondo la tradizione ebraica sorgeva il biblico Tempio. «Domenica giungeranno masse di ebrei per il Tisha B’av – annuncia – in questa ricorrenza tanti ebrei vanno al Monte del Tempio ma quest’anno sarà raggiunto un numero record». Il sito sottolinea che i palestinesi seguono quanto accade e che uno dei leader del movimento islamico in Galilea, lo sceicco Kamal Khatib, ha esortato i musulmani a pregare in massa sul luogo sacro per contrastare l’arrivo degli ebrei. In ogni caso la polizia, aggiunge, si è mossa in anticipo per prevenire le «azioni» dei palestinesi. Nella città vecchia di Gerusalemme si annuncia un’altra giornata di forte tensione e, forse, di scontri tra polizia e palestinesi. Un anno fa, proprio nei giorni del Tisha B’av, gli attriti si acuirono fino a sfociare, all’inizio di ottobre, nell’Intifada di Gerusalemme.
È solo in apparenza un conflitto religioso tra ebrei e musulmani. Piuttosto è la conseguenza del progetto della corrente sionista religiosa e messianica, che tanti rappresentanti conta ora alla Knesset e persino nel governo, di ottenere attraverso gli appelli alla ricostruzione del Tempio (accanto o al posto delle moschee), la fine dello status attuale della Spianata e la proclamazione della piena sovranità israeliana sul luogo sacro. Anche in risposta all’Unesco che di recente ha definito la Spianata un sito religioso islamico. Dietro le invocazioni al diritto degli ebrei di andare al Monte del Tempio non ci sono dei semplici cittadini israeliani ebrei desiderosi di visitare le bellezze e le ricchezze storiche, culturali e religiose di Gerusalemme. Ci sono organizzazioni e militanti della destra religiosa e del movimento dei coloni appoggiati dal governo Netanyahu. La vice ministra degli esteri Tzipi Hotovely un anno fa proclamò che il suo sogno è vedere la bandiera israeliana sventolare sul Monte del Tempio, ossia sulle moschee. Le proteste della Giordania, che si proclama protettrice dei luoghi santi islamici a Gerusalemme, hanno costretto il premier Netanyahu a contenere, per ora, le ambizioni dei nazionalisti religiosi. La partita però resta aperta e gli ultimi accordi tra Tel Aviv e Amman per riportare la calma sulla Spianata – che tagliano fuori i palestinesi – sono stati applicati sono in parte.
Dal 1967 sino ad oggi il sito – terzo luogo santo dell’Islam dopo Mecca e Medina – è rimasto sotto il controllo dell’istituzione che amministra e tutela i beni religiosi del mondo islamico, il Waqf . Nei giorni scorsi la polizia e gli apparati di sicurezza hanno effettuto arresti, spesso preventivi, di giovani palestinesi della Città Vecchia di Gerusalemme e tra i dipendenti del Waqf, evidentemente considerati la prima barriera contro i “tour” di coloni ed estremisti di destra, i “turisti” come li definiscono i media israeliani. Diversi impiegati del Waqf sono accusati di aver tentato di impedire, anche con la forza, l’ingresso agli israeliani, di recente anche a un team di archeologi incaricato, secondo la stampa locale, di verificare il punto raggiunto dai lavori di restauro delle moschee avviati dalle autorità islamiche nei mesi scorsi. L’azione più importante comunque è stata fatta un anno fa quando la polizia, su ordine del ministro della sicurezza interna Gilad Erdan, ha smantellato con arresti e altre misure repressive la rete di “murabitat e murabitun”, le “sentinelle” organizzate dal leader del movimento islamico in Israele, Raed Salah, a guardia della Spianata delle moschee. Il sito “Monte del Tempio” ha le idee chiare sul futuro: «Non vi è dubbio che la presenza domenica di tutti gli ebrei sul Monte del Tempio servirà a plasmare la politica del governo verso la montagna sacra».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento